Note di regia del film "Impotenti Esistenziali"
È un film di protesta contro bigottismo e ipocrisie imperanti nella nostra società, in cui l’individuo non riesce ad affermare la sua personalità perché soffocato dall’omologazione. Esplodono due grandi storie d’amore, Francesca e Giuseppe, e Angela e Riccardo. Dal vissuto di queste storie emergono motivi di critica alla falsità nei rapporti, alle difficoltà di rivelarsi autentici, alla paura della solitudine. Anche tradimenti e gelosie sono focalizzati seguendo un’ottica a dir poco rivoluzionaria, nel senso che ci si domanda quanto siano essenziali e vincolanti alla natura della coppia. La coppia che sa affrontare con schiettezza gli aspetti negativi e dissacranti della vita comune è sicuramente pronta a intraprendere un percorso di crescita comune. Giuseppe a tal proposito diviene un demolitore di opinioni che mette alla prova chi ritiene di essere convinto di possedere la verità o convinzioni eterne.
L’editore De Fortis interpreta una visione moderata e conservatrice nei confronti di problematiche che investono i giovani, come la prevenzione sessuale. Le sue visioni tradizionaliste e benpensanti si stravolgeranno quando il figlio si fingerà malato di Aids.
Anche Sandra Milo (la zia Elisabetta) incarna aspetti desueti ed eccessivamente conformisti rispetto ai tempi e alle condizioni in cui è calata la società, società che ci vede spesso impotenti e impauriti a causa delle nostre stesse inibizioni.
Il giovanile e brillante Alvaro Vitali invece con grande estro e grande vitalità ci conduce verso situazioni collettive e quotidiane; satira e ironia non sono utilizzate solamente per far divertire il pubblico ma per far emergere realtà comuni a tutti noi.
Nel finale la voce narrante dice: rinascere o annegare… vogliamo recuperare una autentica comunicazione con chi ci gravita intorno o vogliamo continuare a sprofondare sempre più negli abissi delle nostra chiusure fisiche e mentali? La solitudine è la peggiore delle condizioni umane possibili.
Giuseppe Cirillo