Premiato a Rebibbia "il Rabdomante"
Una rassegna di film invisibili per un pubblico altrettanto invisibile. Questo il senso della rassegna “
Filmspray”, promossa e organizzata dall’Istituto di cultura Lorenzo de’ Medici, che si è svolta a Roma dal 7 al 9 maggio coinvolgendo i detenuti del
Penitenziario di Rebibbia. Otto film italiani, di notevole pregio artistico e culturale, rimasti esclusi dalla tradizionale distribuzione in sala, sono stati proiettati anche all’interno del penitenziario a dimostrazione che la cultura e un certo cinema, considerato di nicchia, possono essere strumenti attraverso cui lenire il disagio e le sofferenze della reclusione.
I detenuti con il loro voto hanno decretato come Miglior Film “
Il Rabdomante” e oggi pomeriggio il regista
Fabrizio Cattani insieme alla protagonista femminile
Andrea Osvart sono andati a Rebibbia a ritirare la targa presso il teatro dell’istituto. Alla premiazione hanno partecipato tutti i trenta reclusi membri della giuria e con particolare trasporto hanno accolto la bella attrice ungherese, alla quale hanno tributato applausi e complimenti. La Osvart, davanti ai detenuti, si è detta onorata di aver avuto una giuria simile. “
Il film che ho interpretato è un piccolo miracolo considerando che è autoprodotto e che ha avuto una distribuzione indipendente. Anche noi siamo prigionieri di un sistema che non ci rende liberi di diffondere la nostra arte. Se siamo riusciti col nostro film a emozionare un pubblico sensibile e particolarmente ricettivo come voi, vuol dire che abbiamo raggiunto l’obiettivo. Sono orgogliosa di essere qui in questa occasione”. E dalla platea in fermento sono arrivate domande puntuali per Cattani, persino su scelte registiche particolari, che hanno denotato quanta attenzione hanno posto i giurati durante la visione del film, alla stregua di critici cinematografici più che competenti.
“
L’entusiasmo che si respira durante iniziative di questo genere”, ha dichiarato il vice direttore del penitenziario
Maria Carla Covelli a margine della premiazione “è
un tratto distintivo delle nostre politiche trattamentali. I detenuti in questo settore partecipano a molte attività culturali e sportive che rappresentano per loro una opportunità concreta di riabilitazione”.
13/05/2009, 20:53