Note di regia del film "Terre Rosse"
Quando abbiamo iniziato a girare questo film, non sapevamo se saremmo arrivati in fondo. Ma eravamo perfettamente consapevoli di ciò che intendevamo raccontare. Una storia d’amore impossibile all’interno della cornice storica della Resistenza vissuta nell’Alto Vicentino, così come l’aveva descritta nel suo libro di memorie Flavio Pizzato, nome di battaglia Serse. “
Terre rosse” appartiene a quella “Memoria inquieta”, di cui ha parlato Giuseppe Ghigi, critico e docente di Storia del Cinema a Ca’ Foscari. Nel film non c’è però stravolgimento della storia di quegli anni, ma piuttosto uno sguardo più attento alle vicende individuali di tante persone che in quei terribili frangenti si trovarono a dover compiere delle scelte, o a non compierle, con conseguenze sempre comunque dolorose. E soprattutto un richiamo forte al valore della dignità umana, anche quando gli uomini vengono trasformati in “macchine” da guerra o da battaglia ideologica.
“Terre rosse” è anche la storia di un progetto impossibile, realizzare un lungometraggio a soggetto storico con meno di ventimila euro. Tre anni di lavorazione, centinaia di comparse, più di venti location scelte nelle zone in cui è stata ambientata la vicenda, attrezzatura tecnica in gran parte realizzata in proprio.
Dennis Dellai