Note di regia del film "Autodafè"
Quando iniziai a fare cinema, promisi a me stesso che, prima o poi, avrei dovuto provarmi dinanzi a una storia dai toni scuri, ricca di mistero, di inquietudine.
Senza sangue, ma accasata nella mente, labile e intricata, di un uomo solo.
Poi - da un lato il mio “ingombrante” trascorso letterario, dallʼaltro la ben nota e naturale tendenza toscana a rendere tutto un poʼ commedia - mi sono mosso seguendo altre strade, non meno affascinanti ma sicuramente molto distanti da questa.
Ma a cavallo fra il 2007 e il 2008 sono accaduti due eventi importanti: prima il cortometraggio
Ho soltanto chiuso gli occhi, grazie al quale ho sperimentato certi tagli di luce e inquadrature che la commedia fino a allora non mi aveva mai consentito; poi "
Brokers Eroi per Gioco" (film presentato in anteprima mondiale allʼultima edizione del “Festival internazionale del film di Roma”), dopo aver girato il quale ho sentito di aver saldato, a trentuno anni, un primo parziale conto con il genere commedia.
E allora tutto questo, unito alla voglia di girare senza attendere in eterno lʼoccasione della vita e al naturale smarrimento di chi è a un passo dal fare il grande salto ma non vuole rinunciare al balocco, piccolo ma divertente, creato anni prima (la mia produzione indipendente), mi ha convinto che il momento era finalmente arrivato...
Emiliano Cribari