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La storia di un grande italiano, Adriano
Olivetti e la sua "Lettera22"


La storia di un grande italiano, Adriano Olivetti e la sua
Adriano Olivetti è stato un grande personaggio dell'Italia del dopoguerra e “Lettera 22” di Emanuele Piccardo è il documentario che racconta il suo impegno a 50 anni dalla morte.
Adriano Olivetti, industriale, politico, urbanista e intellettuale ha contribuito per un trentennio alla formazione della classe dirigente del nostro paese. La figura di Olivetti vista attraverso le opere urbanistiche rivoluzionarie da lui volute e finanziate intorno a Ivrea (sede della fabbrica) e non solo, e tramite ricordi e racconti di testimoni che lo conobbero e che ne hanno studiato a fondo le imprese. Interventi interessanti e puntuali di personalità come Franco Ferrarotti, Luciano Gallino e Furio Colombo, ma anche operai e funzionari dell'Olivetti e le figlie Lidia e Laura. Interviste interessanti che però perdono peso per la scelta di non scrivere in grafica il nome e la qualifica della persona intervistata, facendo scaturire nello spettatore medio la domanda “...e adesso chi è questo?” quando si tratta di personaggi non famosi. Ed essendo un lavoro basato per la gran parte su dichiarazioni dirette, il non sapere chi sta parlando rende tutto meno appassionante. Passione invece che riusciva a suscitare un lavoro simile su Adriano Olivetti fatto da Mariella Crocellà e Paolo Festuccia per Rai Educational nel quale, la disponibilità di materiale di repertorio Rai, donava quel senso di storicità al prodotto che non emerge del tutto in “Lettera 22”. Il lavoro di Piccardo, generoso nell'idea generale, risente un po' del formato Mini DV con cui è girato, facendo notare quel gap che spesso si nota tra i documentari italiani e quelli anglo-americani e che limita, contenuti a parte, la vita (cinema-tv-festival) dei nostri pur interessanti lavori indipendenti. “Lettera 22” (dalla famosissima macchina per scrivere portatile prodotta da Olivetti), è stato prodotto da plug_in, scritto da Chiara Rolandi, montato da Giorgia Villa e le musiche sono di Tiziano Lucci.

25/09/2009, 17:54

Stefano Amadio