Il rilancio della sinistra italiana e
"Le Ombre Rosse" di Citto Maselli
Considerazioni sul film ma soprattutto sulla sinistra. La proiezione di "
Le Ombre Rosse" al
Teatro Eliseo di Roma ha aperto una finestra sull'enorme panorama che è la sinistra, o meglio la crisi della sinistra. Malgrado il regista
Citto Maselli abbia smentito ogni riferimento al titolo italiano del film di John Ford del 1936, la sensazione che provoca è proprio quella degli indiani (dirigenti e pensatori di sinistra) che individuata la preda (diligenza=centro sociale), la inseguono al solo fine di appropriarsene, annientandola forse incoscientemente, ma senza scrupolo alcuno. Ma più che la sinistra è la politica in generale che fa danno, intervenendo in situazioni che non capisce, al solo fine di creare consenso.
La sala dell'Eliseo piena dimostra che c'è voglia di capire cos'è che non funziona e magari discutere con coloro che dirigono correnti e partiti di sinistra: Stefano
Rodotà,
Vittorio Agnoletto,
Luciana Castellina,
Livia Turco,
Paolo Ferrero,
Vincenzo Vita, insieme a Maselli hanno analizzato sia il film sia la situazione che sembra però lontana da una soluzione. Il dibattito è stato interessante, non come quello dell'ultima scena del film dove le ombre rosse, fallito l'assalto al centro sociale, cambiano obiettivo e girano intorno alla nuova preda che sta prendendo corpo al centro del grande loft. L'intelligenza c'è, la cultura anche e qualcosa di grande si materializzerà prima o poi per loro; ma gli altri? I ragazzi del centro sociale sfrattati, scappano dal centro della città e dell'attenzione (ma non dalle loro scelte di vita) e si apprestano a ricominciare da zero, occupando il grande rudere di un'azienda agricola della campagna romana.
Dal dibattito è emerso che per rilanciare la sinistra si devono ricercare e ribadire quei valori, identità di milioni di italiani, smarriti alla ricerca del consenso dalle ombre rosse ma non dai giovani del centro sociale. Le strade possono essere diverse, secondo
Francesco Maselli e i suoi ospiti; dallo sviluppo della rete e delle nuove tecnologie al ritorno al contatto diretto, faccia a faccia, sul territorio. Tutto smarrito, e qui sembra di trovare un accordo quasi totale, alla rincorsa di un unico nemico e più ancora del suo mezzo “trova consensi” per eccellenza: la televisione.
02/10/2009, 15:27
Stefano Amadio