Note di produzione del film "In The Market"
Nell’estate del 2007, durante la più spensierata navigazione, mi documentavo sul mito del “sogno americano”. Dopo ore e ore, mi sono imbattuto in un documento della polizia del Texas.
Era un cosiddetto “MISSING PERSON REPORT” (rapporto di scomparsa) di tre teen-ager partiti per un viaggio da cui non hanno più fatto ritorno. Quindi, fra gli scenari magici dei più famosi road-movie americani, ho fantasticato sull’ipotetica sorte di quei ragazzi.
Potrei chiamarla deformazione professionale, perché ho pensato subito che sarebbe potuto diventare un buon film: IN THE MARKET.
Era da qualche tempo che col mio gruppo di lavoro, WHITEROSEprd., avevamo in mente di scrivere un horror. Fu così che decidemmo d’impugnare il rapporto e di usarlo come idea base del film.
IN THE MARKET è un film di genere horror che inizia come un semplice road-movie di tre amici in viaggio per poi trasformarsi in un truculento incubo splatter/slasher.
Questi potrebbero essere i giusti ingredienti per un horror che si rispetti, ma a noi non bastavano. Il nostro obiettivo era quello di creare una nuova forma di linguaggio sulla scia del moderno horror americano, il cosiddetto Splat Pack di Eli Roth (HOSTEL) e James Wan (SAW), senza però tralasciare i classici, da NON APRITE QUELLA PORTA di Tobe Hooper ad HANNIBAL di Ridley Scott, o lo splatter made in Italy di Mario Bava, Dario Argento & Co., sempre con continue citazioni al cinema di Quentin Tarantino da PULP FICTION a KILL BILL. Il tutto arricchito con un espediente narrativo di forte d’impatto emozionale come in THE DESCENT di Neil Marshall.
L’ingrediente mancante che ha dato originalità ad IN THE MARKET è stata l’idea innovativa della location. Un horror girato dove di solito non si trovano assassini, ma gente comune che fa spesa. Non quindi un cimitero o una casa nel bosco, ma un “tranquillo” market cittadino. È per questo che abbiamo voluto accostare al titolo THE MARKET, l’avverbio di luogo “IN” che significa “nel - dentro”. Per la storia all’interno del Market e le scene di divertimento dei ragazzi ci siamo ispirati anche a QUI DOVE BATTE IL CUORE e NOTTE AL SUPERMERCATO (episodio della serie-tv “Dawson’s creek”).
Il pitch di IN THE MARKET è molto interessante produttivamente parlando, perché ha una forte e lineare unità di tempo, luogo e azione. Infatti la vicenda si svolge in un breve lasso di tempo (dal pomeriggio all’alba del giorno dopo), all’interno dello stesso luogo (il Market) ma con prima alcune sequenze in movimento che faranno arrivare i ragazzi al supermercato. Per la parte “on the road” non potevamo non ispirarci ai classici del genere come DUEL di Steven Spielberg e THELMA & LOUISE di Ridley Scott. Il tutto per un risultato produttivo di pochi set, giorni lavorativi, attori, costumi, auto… L’unica cosa che non è mancata è il sangue.
Lorenzo Lombardi
per WHITEROSEprd.