"Immota Manet" e "L'Aquila Bella Mè": due documentari
per non dimenticare il terremoto in Abruzzo
Abruzzo, l'Aquila, 6 aprile 2009. Un sisma del 5,8 grado della scala Richter mette in ginocchio un'intera provincia e causa 179 vittime. A sei mesi da questo dramma il
Festival Internazionale del Film di Roma ha dedicato, ieri, una giornata per ricordare e non dimenticare le persone colpite da questa immensa tragedia con la proiezione di due documentari "
Immota Manet" di
Gianfranco Pannone e "
L'Aquila Bella Mè" di
Pietro Pelliccione e
Mauro Rubeo.
L'opera di Pannone, aiutato dagli
Studenti dell'Accademia dell'Immagine de L'Aquila, condensa in appena 10 minuti le immagini del terremoto e i brani tratti da "
Uscita di Sicurezza" di Ignazio Silone sul sisma del 1915 in cui perse la madre ed altri cari.
"
L'Aquila Bella Mè" è la prima parte di un lungo diario filmato, realizzato
Pietro Pelliccione e
Mauro Rubeo, alla loro opera prima, con la supervisione di
Daniele Vicari. I due documentaristi immortalano, in questo primo episodio, la vita e le atrocità del sisma dall'8 aprile fino al 16 giugno 2009, mesi di difficoltà e di lutto. Dalla lucida narrazione si evince la voglia di emergere di una popolazione che non vuole arrendersi, che vuole "riemergere" dalle macerie per riappropriarsi della vita e della propria "normalità." Il gruppo di lavoro di questo progetto è tutto abruzzese, dagli autori, ai giovani filmmakers, dalla responsabile di produzione
Francesca Tracanna, agli operatori
Michele Buo e
Flavio Paolilli Treonze. Un'apporto fondamentale alla realizzazione di questo video-diario è stato dato anche da
Valerio Mastandrea e da
Gregorio Paonessa, che hanno partecipato attivamente alla produzione.
La speranza degli autori delle due opere e degli organizzatori del Festival come di tutti gli spettatori è che questi due documentari, oltre a mostrare visivamente la catastrofe abbruzzese, siano un "testamento" per non dimenticare le popolazioni terremotate ancora bisognose di aiuto.
22/10/2009, 12:26
Simone Pinchiorri