Festival del Cinema Città di Spello e dei Borghi Umbri
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Il mondo virtuale di "Second Life" al cinema
con "VolaVola" di Berardo Carboni


Il mondo virtuale di
L'attrice Sofia Vigliar
Il cinema entra nella Second Life. Con "VolaVola" di Berardo Carboni la dimensione virtuale si approria del ruolo degli attori, delle scenografie, degli ambienti e dei costumi per raccontare una storia contemporanea molto reale. Second Life è il mondo parallelo creato in rete dove grazie ad un alter ego (l'avatar) si può vivere un'altra vita, completa di amici, avventure e disavventure. L'idea del film è intrigante ma ha il suo limite è negli spettatori. Se non sei addentro al meccanismo Second Life, se non sei un appassionato di rete (vivendola dall'interno), finisci per preferire sempre attrici in carne e ossa, scene di sano cartone e costumi del mercatino. E questo credo che sia però un limite sia generazionale sia specifico dell'informatica che non esercita appeal nei confronti degli “esterni”. L'esperimento è interessante e in realtà funge da ricco storyboard per un progetto futuro; la stessa sceneggiatura recitata da attori veri in ambienti reali, sempre impegnati a entrare e uscire dalla seconda vita per un buon 30% della storia.

Il film cerca di uscire il più possibile dalle maglie della tecnologia, ma la sua rete è troppo fitta per lasciar passare lo sguardo e passare in secondo piano. La vera anima dell'opera di Carboni sono gli attori che prestano voce alle figure che si muovono grazie al sistema machinima, personaggi creati e ripresi direttamente nel mondo di Second Life. Figure inventate tranne una, Ugo Amato il vecchio scontento e alla ricerca di una giovinezza ormai perduta che ha voce e volto di Alessandro Haber. Le voci prestate da doppiatori e attori (sicuramente più a loro agio i primi) sono indovinate ma è la sequenza e il montaggio dei dialoghi a perdere l'occasione di fare da amalgama all'intero film, finendo per seguire la sorte del video, poco fluido, “perpendicolare” e con troppi punti morti che ne rallentano il ritmo.

Senza mezzi termini l'avversione del regista per la televisione; a partire dalla piccola emittente locale in mano al buzzurro cameraman in canottiera e ciabatte, fino al produttore della grande tv generalista, accento insopportabile e idee talmente chiare da risultare invisibili. Anche la sorte che tocca ai due conduttori, prima amanti e poi rivali, sembra un augurio ai personaggi più in vista del piccolo schermo.

"VolaVola" è un'operazione interessante realizzata con un budget di 130.000 euro che per il momento può attrarre di più il pubblico specializzato, gli adepti della rete, i maniaci del social network, contando più sull'originalità (almeno in Italia) che su un reale impatto cinematografico. Un buon punto di partenza per creare forse non cinema ma qualcosa di curioso che gli assomigli molto.
Tra gli attori, oltre ad Haber, Roberta Pellini, Sofia Vigliar, Flavio Acquilone, Sabrina Impacciatore, Giovanni Visentin, Andrea Mete. Il film è prodotto da Cinedance di Isabella Arnaud e Arnaldo Guido e da Cinesicilia.

27/10/2009, 19:51

Stefano Amadio