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Il microcosmo della periferia romana in "Magari
le Cose Cambiano" di Andrea Segre


Il microcosmo della periferia romana in
"Se mi sono ritrovato per la prima volta a Ponte di Nona è perchè mi ero perso. Nessun cartello, nessuna indicazione, poi ho conosciuto Neda e ho capito che la storia di quel posto andava raccontata". A fare da sfondo nel documentario di Andrea Segre, “Magari le Cose Cambiano” è il quartiere periferico di Roma a più di venti km dal centro città; protagoniste due personalità molto diverse fra loro. Neda è una donna combattiva, che per anni ha cercato di reagire dinanzi ai problemi della vita e che non si ritrova in un ambiente costruito senza tenere conto del rispetto della qualità della vita dei suoi abitanti. Ma ora si sente stanca. Sara ha appena diciotto anni e a differenza di Neda in quel quartiere è cresciuta, ma lo slancio verso il futuro non le manca. Nei suoi progetti c'è l'università e la ricerca di un buon posto di lavoro. Le loro storie, intrecciandosi, permettono di scoprire un microcosmo “altro” a cui adattarsi non è semplice, che porta la gente a venirsi incontro rare volte e a trovarsi coalizzata, purtroppo, in basse forme di razzismo.

18/11/2009, 15:00

Antonio Capellupo