Note di regia del documentario "Oil. Il Film"
“Oil”, difficile a credersi, nasce solo con l’intenzione di soddisfare la semplice curiosità di scoprire come si vive a Sarroch.
Il team di “Oil” inizia così a girare per le vie del paese, conosce, ascolta e tra gli abitanti del paese traspare lo stupore per essere motivo di interesse da parte di tre persone che in autonomia e senza fondi, hanno deciso di voler realizzare un documentario a Sarroch.
Nel corso dei tre lunghi soggiorni in paese (tra il 2007 e il 2008) si registrano circa 100 ore di “girato”.
Considerata la spontaneità delle riprese, chi ha deciso di parlare davanti alla nostra telecamera ha esposto problematiche e/o soddisfazioni personali in relazione alla stretta relazione tra Sarroch e l’industria petrolchimica.
Dopo alcune ore di “girato-riprese” ci siamo resi conto che gli aspetti emergenti da questa realtà erano focalizzati sulla mancanza di alternative-opportunità di lavoro al di fuori del petrolchimico, disagi nella vita quotidiana dovuti alla puzza, al rumore, alla richiesta di “sapere” cosa esce dalle ciminiere quando scatta un allarme o si vede uscire “fumo di un colore diverso dal solito”, la preoccupazione di genitori con figli di pochi anni e già soggetti a problemi respiratori e disfunzioni alla tiroide, il disagio espresso da alcuni lavoratori nel rendersi conto di svolgere alcune mansioni non avendo a disposizione i mezzi necessari per la tutela personale; della superficialità di alcuni esami sanitari cui devono sottoporsi per legge; quasi tutti comunque convinti che quello che loro “pagano” è il “prezzo” per un “lavoro”.
In pratica, quasi da ogni intervista o dialogo con abitanti è nato il contatto per parlare con altre persone.
Sono seguite poi interviste organizzate telefonicamente ai vari responsabili regionali di Lega Ambiente e Wwf, al sindaco di Sarroch, all’ex governatore della Regione Sardegna. Abbiamo quindi mandato delle mail e fatto delle telefonate al responsabile relazioni esterne della Saras: contatti grazie ai quali si è concretizzato un appuntamento per intervistare - nello stesso pomeriggio - il direttore di raffineria, il responsabile della comunicazione, il responsabile della sicurezza e il direttore dell’impianto Sarlux, e tutto compreso, un giro panoramico nell’area della raffineria solitamente accessibile al pubblico nei recenti eventi di “Raffineria Aperta”.
In fase di montaggio, analizzando il materiale, si è cercato di creare un discorso alternato tra abitanti, lavoratori, rappresentanti istituzioni e direttori industria seguento la traccia degli argomenti raccolti all’inizio delle riprese e cercando poi di approfondire alcuni aspetti.
Grazie alla sensibilità del professor Antonio Caronia, la prima proiezione pubblica di “Oil” si è svolta presso l’Accademia di Brera, a Milano, il 19 dicembre 2008; proiezione divulgata tramite Internet ma in prevalenza rivolta agli studenti dell’Accademia.
E’ seguita una proiezione a Cagliari (20 febbraio 2009) che ha richiamato molte persone, tanto da spingere il gestore a mettere a disposizione un’altra sala e a organizzare anche una proiezione in strada, a Sarroch, presso il Bar Tre Piramidi (21 febbraio 2009).
Su indicazione del presidente della cineteca sarda, sono stato poi contattato dalla proprietaria di un cineclub di Roma per organizzare una proiezione presso la loro sede.
In questa occasione (13 marzo 2009) uno spettatore (forse un avvocato) alla fine della visione si è alzato e ci ha chiesto come ci è stato possibile accedere con tanta facilità nella proprietà Saras; gli abbiamo risposto che dopo semplici richieste telefoniche e qualche mail ci è stato possibile realizzare le interviste presso gli uffici Saras (S.St. 195 – Sarroch); possibilità invece non concessa dalla PolimeriEuropa, la quale tramite il direttore ci aveva detto che senza l’autorizzazione dell’ufficio di Milano, dell’elenco delle domande, del motivo o del contesto in cui sarebbero state inserite le dichiarazioni registrate, non era possibile a nessun regista, giornalista varcare la soglia della società situata a Sarroch (Km 18.600 S.St. 195).
Un paio di settimane dopo mi è arrivata una raccomandata R/R da parte dello studio legale della Saras, in cui mi si chiedeva di bloccare da quel momento in poi ogni altra proiezione del documentario “Oil”.
Consigliato dai miei avvocati, dopo aver constatato che i contenuti della raccomandata non erano sufficienti ad intimarne il blocco, sono andato avanti (in seguito a richieste rivevute da Cagliari) all’organizzazione di tre proiezioni che dovevo fare il 15 Maggio all’Università di Cagliari, il 16 Maggio a San Sperate (CA) e il 17 Maggio 2009 a Cagliari presso il Teatro Civico di Castello.
Il 13 maggio ho però ricevuto intimidazione al sequestro giudiziario del documentario “Oil” e alla restituzione dei dvd informativi ricevuti da Saras.
Ho provveduto alla restituzione dei dvd e alla consegna di una copia del documentario “Oil” ai legali Saras.
La proiezione del 15 maggio è stata impedita, penso in seguito a pressioni ricevute dall’ERSU di Cagliari tramite telefonate e lettere dagli uffici Saras.
Il 16 a San Sperate la proiezione è invece avvenuta.
Il 17 anche, ma dopo la proiezione è stato imposto il divieto a qualsiasi commento/didattito.
Il 26 maggio avviene una tragedia in Saras, 3 operai morti. I politici e i Moratti esprimono il loro cordoglio alle famiglie, ma il contenzioso giudiziario contro “Oil” va avanti.
Il 9 luglio c’è un’udienza in cui Saras chiede la restituzione delle 4 ore di girato presso gli uffici Saras e Centrale Sarlux.
Intanto, grazie alle numerose richieste provenienti dalla Sardegna di cittadini e associazioni, nel mese di luglio accompagno “Oil” in una tournée per la regione, barba a tutte le richieste-intimidazioni ricevute di bloccare ogni proiezione.
Il 30 luglio 2009 mi arriva però l’atto di citazione dal Tribunale di Cagliari nell’interesse di Saras. I legali del gruppo chiedono al tribunale di inibire «l’ulteriore proiezione, comunicazione e diffusione del documentario».
La Saras scrive anche ai festival che dovrebbero proiettare il mio film, invitandoli a soprassedere. Il Festival internazionale di reportage ambientale di Genova ne annulla la proiezione in programma per il 18 settembre.
Gli argomenti focalizzati da “Oil”, in realtà, non sono una novità: la tutela dell’ambiente, la sicurezza nei luoghi di lavoro, la salute dei lavoratori e degli abitanti dei paesi vicini (a volte troppo vicini). Se ne parla, se ne scrive, se ne legge da parecchi anni e stop.
In sospeso resta forse un leggero senso di irresponsabilità o superficialità nell’aver permesso l’ingresso in Saras a tre emeriti sconosciuti, senza aver eseguito il benchè minimo controllo sulla nostra attrezzatura, di non aver interrotto le interviste e mandarci fuori dalle balle quando forse, lo potevano fare.
Massimiliano Mazzotta