Note di regia del film "La Città Invisibile"
Sono pugliese, ma aquilano d’adozione. L'Aquila è la città dove studio, dove abito e dove voglio continuare a vivere.
Il cinema racconta storie e credo possa essere importante, provare a raccontare – anche con leggerezza – la vita all’Aquila di questi giorni.
”La città invisibile” usa uno sguardo giovanile, concentrandosi sulla situazione degli universitari costretti oggi a vivere nelle tendopoli, nell’incertezza del loro futuro (di studenti e di uomini), futuro di una città che in questo momento non c’è più.
Un film piccolo, snello, fresco, con troupe giovane (molti provengono dall’Accademia dell’Immagine e dalla Scuola Nazionale di Cinema) che vuole concentrare l’attenzione del pubblico su alcuni spaccati di vita.
So che ora i bisogni e le necessità in Abruzzo sono altre, ma credo che l’entusiasmo delle riprese e il coinvolgimento di una storia cinematografica emozionante possa essere uno stimolo per lo spettatore a interessarsi e per gli abruzzesi un incentivo a ricominciare.
Giuseppe Tandoi