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"Sorriso Amaro": Maite Carpio racconta Silvana Mangano


Dopo Luchino Visconti, Federico Fellini, Marco Ferreri e Steno arriva Silvana Mangano nelle grandi biografie d'autore realizzate dalla regista Maite Carpio.



Silvana Mangano in una scena di "Riso Amaro"
Si pone sul filone delle grandi biografie d'autore "Sorriso Amaro" (2009), il documentario di circa un'ora sulla figura di Silvana Mangano, realizzato dalla regista Maite Carpio e prodotto da Rai Educational (La Storia Siamo Noi).

Il racconto sulla vita e sulla personalità della Mangano comincia dal 1949 quando, dopo diversi provini e una folgorazione del regista Giuseppe De Santis, venne scelta per "Riso Amaro" (1949), film che la lanciò nel cinema. Conobbe nell'occasione anche il produttore Dino de Laurentiis, anche lui agli esordi, con il quale si sposò immediatamente, coronando così il sogno di tante ragazze italiane del dopoguerra. Ma forse non il suo.

L'enigmatica personalità dell'attrice, ha mutato la linea originaria del documentario, presentato alla Casa del Cinema di Roma< prima del passaggio TV su Rai2, durante lo svolgimento delle riprese; "facendo il film, durante le numerose interviste" ha detto la regista Maite Carpio al termine della proiezioine "è venuta fuori un'altra persona. Ho scelto, così di parlare di altri aspetti dell'attrice, puntando sulla descrizione di una donna misteriosa e fatta a pezzi".

E infatti, dalle tante dichiarazioni e testimonianze raccolte dalla regista, si apprende oggi quello che negli anni '50 e '60 era noto; l'enigmatica personalità di Silvana Mangano, il suo sorriso triste, la sua vita doppia, divisa tra un marito che forse non amava, i quattro figli che adorava ma preferiva tenere a distanza, e il cinema dove dava tutta se stessa, sempre senza esagerare. Una persona che suscitava domande e non dava risposte.

Come attrice Silvana Mangano fa pensare al quasi coetaneo Clint Eastwood; poche espressioni ma una bellezza e una fotogenia che bastano a riempire lo schermo e a "fare il personaggio". Chissà se non fosse scomparsa nel 1989 cosa avrebbe potuto esprimere, con il suo travaglio interiore e il bagaglio di esperienza, dietro alla macchina da presa.

15/12/2009, 13:52

Stefano Amadio