Note di regia del documentario "Alisya nel Paese delle Meraviglie"
Questo lavoro è stato realizzato fisicamente ( riprese e montaggio) tra marzo e settembre del 2009, ma in sostanza è il frutto di un rapporto di tre anni con i ragazzi del quartiere Cinquina.
Nel 2007 la Cooperativa Parsec mi chiamò a realizzare un cortometraggio in questo luogo a me (e ai più ) sconosciuto, un luogo dove gli operatori sociali della cooperativa facevano unità di strada e prendevano rapporto con i ragazzi, in maniera per nulla asfissiante e con estrema discrezione (per molti di quegli adolescenti l’intruso era ancora una miccia esplosiva).
La difficoltà maggiore, il primo anno, fu coinvolgere i ragazzi in qualcosa di concreto, di progettuale... dato che li incontravo in pomeriggi di comitive, canne e fancazzismo.
Forse grazie al fatto che ero così sinceramente interessato al loro mondo, che in qualche modo, alla fine, sono riuscito a motivarli e a girare una ventina di scene seguendo un filo sottilissimo.
Dopo due mesi di montaggio, per dare un senso al ‘caos’, il risultato fu al di sopra delle aspettative e il film venne addirittura premiato da Monicelli in un festival.
Nel 2008 abbiamo girato il videoclip di un brano rap della band del quartiere e finalmente nel 2009 è venuto fuori ‘Alisya nel paese delle meraviglie’ in cui i ragazzi, in maggioranza stranieri nati a Roma, si raccontano mostrando una consapevolezza del vivere in Italia che molti coetanei tele-dipendenti non hanno.
Bene, l’epilogo di questi esiti positivi è che la nuova amministrazione ha chiuso il sostegno istituzionale alla Cooperativa Parsec. Senza una spiegazione, senza un motivo valido. Tagliando di netto il dialogo con questi ragazzi e lasciando a spasso gli operatori sociali.
Simone Amendola