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Giorgia Wurth: un'artista divisa tra recitazione e scrittura


Giorgia Wurth: un'artista divisa tra recitazione e scrittura
Giorgia Wurth ha le idee chiare. La quasi trentunenne, già conduttrice e presentatrice TV, ha scelto definitivamente la sua strada; o meglio le sue strade. Per lei, recitazione e scrittura sono presente e futuro e i risultati sembrano alquanto soddisfacenti.

La sua ultima fatica un film svizzero/italiano, "Sinestesia", girato nel Ticino. "Il film, opera prima di Erik Bernasconi è un film svizzero" ha detto l'attrice "ma di italiano, oltre alla lingua ci siamo Alessio Boni come interprete principale e io che faccio sua moglie. Per questo ruolo mi è arrivata la candidatura agli Oscar svizzeri. Pensa che qualcuno" ha aggiunto Giorgia Wurth "non conosceva nemmeno l'esistenza del cinema svizzero... E' piccolo ma esiste. In realtà sono stata benissimo a girare lì; grande professionalità, grande rispetto. Sinestesia racconta una storia di quotidianità rotta da un grave incidente che sconvolge la vita ai quattro personaggi principali; ha dentro aspetti drammatici, thriller, comici e sentimentali. Verrà presentato a marzo".

Quali sono i tuoi desideri nell'immediato?
Giorgia Wurth: Vorrei non smettere mai di scrivere; da quando ho cominciato a farlo per me stessa e non su incarico di un giornale, ho capito che mi piace molto. Oltre al romanzo che è ora in libreria ("Tutta da Rifare", Fazi Editore) e che sto cominciando a promuovere in giro per l'Italia, ho in mente altre storie interessanti, ma ci vuole tempo e il lavoro di attrice mi impegna molto. Ho in uscita tre film che ho realizzato l'anno scorso: "Oggetti Smarriti" di Giorgio Molteni; "Cinque" opera prima di Francesco Dominedò; "Cacao", una commedia demenziale di Luca Rea in cui interpreto una ballerina di lap dance, un po' tossica. Ora sono impegnata nel nuovo film di Fausto Brizzi "Maschi contro Femmine". E dunque il tempo per ricerche e scrittura è davvero poco.

Di che parla il tuo romanzo "Tutta da Rifare"?
Giorgia Wurth: Racconto della moda di rifarsi il corpo a tutti i costi. Una mania che diventa come una droga. La mia protagonista, come si usa tra molte diciottenni, comincia a rifarsi da giovanissima. E di intervento in intervento arriva al punto che non si riconosce più allo specchio. E tutto è raccontato dal ragazzo che lei conosce sin da piccola. Ho trovato più interessante raccontare una storia femminile dal punto di vista di un maschio.

Tornando al cinema, qual è il personaggio che vorresti interpretare?
Giorgia Wurth: Lady Oscar! Per me è importante in un ruolo la fisicità. Imparare nuove cose che richiedono impegno fisico è il lavoro dell'attore che trovo più interessante. Lady Oscar, con scherma, azione e movimento sarebbe l'ideale. Anche per il suo carattere, ma imparare fisicamente mi piace di più".

I tuoi film preferiti?
Giorgia Wurth: Tra i primi cinque metto sicuramente, in ordine sparso, "Il Dottor Stranamore", "Quarto Potere", "Dolls" di Kitano, e "Umberto D" che ho rivisto recentemente ed è veramente un capolavoro. E, poi, "Le Vite degli Altri", che ho visto da sola e mi ha lasciato per una buona mezz'ora senza parole, effetto farmaco...

Tra gli italiani?
Giorgia Wurth: Mi piace il cinema di Saverio Costanzo. "Il Divo" di Paolo Sorrentino è il film migliore degli ultimi 5 anni. Per me il cinema è visione e le immagini de "Il Divo" sono da sindrome di Stendhal. Anche la musica è fantastica.

Qual è la tua attrice preferita, quella che vorresti essere?
Giorgia Wurth: Penelope Cruz. Chi poteva aspettarsi che avrebbe fatto quel che ha fatto. Riesce a trasformarsi e ad essere perfetta in ogni interpretazione. Non essendo bellissima o altissima, riesce a diventarlo con una facilità estrema. E' determinata. Lei mi piace davvero.

Grazie Giorgia, ti vediamo presto al cinema e attraverso le pagine dei tuoi lavori scritti.

10/02/2010, 13:28

Stefano Amadio