Note di regia del documentario "74 Miglia"
La messa in situazione: una regia che interviene
Una ricostruzione veritiera pensata ad hoc per introdurre in modo divertente e sintetico i protagonisti, le vicende, l'avventura, la famiglia. Pino e Dorina, nel loro salotto, ai soliti posti, divani di pelle chiara, libri e quadri. Un tipico quadretto di famiglia. La staticità e lʼequilibrio dell'inquadratura stonano in modo ironico con gli argomenti di discussione. Battuta dopo battuta, Pino e Dorina svelano la folle avventura a cui sono chiamati a partecipare, senza tralasciare critiche e perplessità sull'incoscienza dei loro figli. Un montaggio alternato avvicina il salotto di casa a spezzoni di camerca-car filmati da Sabrina e Manuel con la loro handycam.
Cinema diretto: una regia invisibile
La traversata e l'imprevedibilità del reale.
Durante la traversata l'approccio è diverso, non più di ricostruzione ma di ascolto, silenzioso ed attento, agli imprevisti del reale. La sfida è stata abituare i protagonisti alla presenza di telecamera e microfono in uno spazio così ristretto come quello di una barca a vela, rendersi invisibili per cogliere la spontaneità di ciò che accade. Uno stile di ripresa essenziale, pacato, che privilegi il confronto, tenendo i protagonisti preferibilmente all'interno di uno stesso campo, o muovendo lo sguardo lentamente da uno all'altro, di primo piano in primo piano. Punti di riferimento imprenscindibili gli accordi visivi: dal pedalò la barca, e dalla barca il pedalò, come se si guardassero, tenendo di quinta strutture metalliche e cime, così da giustificare il movimento del mare e rendere piacevole lʼinquadratura; il mare visto dalle due imbarcazioni, scegliendo due punti che si somigliano, la prua e la scia in poppa, ma che si differenziano per dimensioni e stabilità, questi due pdv visualizzeranno il diverso impatto che lo stesso mare ha sulla barca, robusta e solida, sul pedalò, leggero ed instabile.
Diario di bordo: la telecamera in mano ai protagonisti
Sabrina e Manuel avranno a disposizione una handycam che servirà loro a filmare un vero e proprio diario di bordo. In completa autonomia e solitudine i due fratelli potranno riprendersi a vicenda, questo darà alle immagini un'intimità ed una spontaneità altrimenti irraggiungibile.
Laura Viezzoli