"La Paura" di Pippo Delbono: un'indagine sul nostro presente
Il mediometraggio "
La Paura" di
Pippo Delbono, è stato girato interamente con un cellulare dopo che, nel gennaio 2008, a Parigi, all’autore viene offerto di girare un film in piena libertà. Il regista rimase sorpreso della proposta, ma comincia a esplorare i suoi sogni più cupi e quelli del suo Paese. Il film, infatti, indaga il nostro presente insistendo sulle deformazioni che la paura produce sulle realtà e sulle emozioni quotidiane. Così, l’autore mette a nudo l’italica società senza fronzoli né trovate particolari, adoperando un oggetto comune di uso quotidiano. Materia grezza, e unico ingrediente del film, è la realtà pura osservata attraverso il piccolo occhio del telefonino. Molte le immagini e le frasi forti, come quelle da lui pronunciate nel film: “L’Italia è una Paese che fa schifo, un Paese razzista e fascista, un Paese di merda”. Del Bono racconta anche la parte del Paese che si discosta dai modelli berlusconiani e da quelli televisivi. Le tematiche sono, forse, già state battute, ma i mezzi di approfondimento cinematografico seno senza dubbio nuovi. È un regista che sa, comunque, mescolare sapientemente cinema e teatro e sa giocare con le arti per raccontare, con stile nuovo e preciso, storie da inchiesta e realtà difficili. La nuova versione su pellicola è stata presentata per la prima volta proprio alla Cineteca di Bologna.
Artista di grande spessore umano,
Pippo Delbono si è formato (e ha lavorato) tra Italia e Danimarca, dove approfondisce i principi del teatro orientale. Ha vinto il David di Donatello con il documentario Guerra e nel 2009 porta, subito dopo averlo girato, "
La Paura" al Festival del Cinema di Locarno. Delbono ritiene l’arte un’esperienza di importanza fondamentale per resistere ai momenti di disperazione della vita.
01/03/2010, 13:56
Claudia Verardi