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Lorella Zanardo e Cesare Cantù tornano a Italiani Brava
Gente dopo il successo de "Il Corpo Delle Donne"


Lorella Zanardo e Cesare Cantù tornano a Italiani Brava Gente dopo il successo de
In un'Italia sempre più egemonizzata da una televisione, capace di dettare valori (pochi) e disvalori (troppi), tentare di opporsi per rompere l'incantesimo che da troppi anni tiene milioni di persone in uno stato di schiavitù mentale e ne inibisce la capacità critica, è diventata un'impresa quasi impossibile.

Da un anno a questa parte, grazie al successo riscosso dal documentario “Il corpo delle donne”, presentato nel corso della prima edizione di “Italiani Brava Gente”, i registi Lorella Zanardo e Cesare Cantù, hanno dato vita al progetto “Nuovi occhi per la tv”, un corso di approfondimento per docenti e studenti delle scuole, che si pone l'obiettivo di restituire delle chiavi di lettura per affrontare con “occhi critici” la visione del piccolo schermo.

Partendo dal loro breve lavoro ripreso da numerosi organi di informazione internazionali, quali Le Monde, BBC, New York Times e The Observer, i due autori hanno scelto di spiegare la televisione attraverso le stesse immagini televisive e nel corso dell'incontro di ieri hanno analizzato con il pubblico una serie di sequenze provenienti dalla “piccola bottega degli orrori”.

A coloro che partecipano al corso viene offerta una sorta di kit di prevenzione, che comprende elementi per l'analisi, consigli per una “dieta mediatica” e nuovi modelli, più sani e genuini, da sostituire ai “vuoti presentatori” e alle “ragazze grechine”. Il fine ultimo è quello di far perdere il piacere della visione televisiva e svegliare le coscienze attraverso un processo maieutico, che coinvolga soprattutto i più giovani, le maggiori vittime del “sistema televisione”.

Una sorta di rivoluzione dal basso dunque, che con il passare del tempo vorrebbe riuscire a sostituire ideologicamente “l'olio” nelle macchine con un “pugno di sabbia”, e chissà che in futuro non riesca davvero a farle inceppare...

10/04/2010, 15:37

Antonio Capellupo