Note di regia del documentario "Notturno Stenopeico"
…le attuali ‘fughe’ altro non sono che l’appendice del Diluvio Universale biblico, in cui Noè ha ceduto il posto agli scafisti…
La rianimazione/liquefazione delle fotografie di barche in mare è ottenuta attraverso filtri vitrei artigianali mentre alcuni errori digitali ‘rivelatori’ hanno aperto altre visioni: il battito d’ali della colomba generato dall’interlinea, il lento sfarfallìo esploso da uno zoom instabile, la sfocatura dei corpi nudi ingeriti dal buio come gocce d’acqua. Tutto il resto è filmato da un foro stenopeico dal diametro millimetrico fatto scivolare sui visi deformandoli - a riecheggiare la Quinta del sordo di Goya.
Lo stenopeico riporta, anche, alle immagini notturne degli sbarchi in cui i ‘passeggeri’ sono illuminati dai fasci circolari delle torce elettriche della polizia: ma l’immagine che la cronaca televisiva ci dona è un’immagine priva d’identità, un ammasso di carne stipata su zattere. Notturno Stenopeico cerca di concentrare lo sguardo sui visi, congelare gli occhi del pubblico sulle singole identità…
Il video non vuol raccontare ma far naufragare...per rivivere questa ciclica battaglia senza tregua. Notturna.
Carlo Michele Schirinzi