Mi piacerebbe che il mare fosse una fonte di ispirazione in materia di etica e che navigare fosse un modo di trovare un significato all’esistenza a terra. Ci sono cose utili e preziose da imparare dalla frequentazione del mare: l’umiltà, la tenacia, la pazienza, la cooperazione e la vigilanza. Ma soprattutto la libertà. E’ un paradosso, naturalmente. In una nave in mezzo al mare si è prigionieri come in nessun altro luogo. Non si può scendere, non si può fare altro che continuare a navigare, se si vuole sopravvivere. Ma al tempo stesso si è più liberi che mai. Più liberi di sognare, davanti a quell’orizzonte ininterrotto, tutte le vite possibili e impossibili, più liberi perfino di sognare che la vita a terra, per se stessi e per tutti gli altri, possa essere appagante quanto a bordo di una nave ben equipaggiata, senza una destinazione precisa, con tutto il tempo che si vuole davanti a sé.
Vincenzo Mineo