Filippo Gentili: "Sono Viva è un film sul mondo
moderno che ha perso i rapporti con la realtà"
Raccontaci com’è nata l’idea del film?
Filippo Gentili: Siamo partiti da una matrice letteraria, che è un romanzo latino ad episodi e cioè “L’asino d’oro” di Apuleio. Tra le varie vicissitudini che vivono i personaggi di questo testo ad un certo punto debbono vegliare un morto; questa idea di partenza ci è sembrata un ottimo spunto per creare un giallo ai giorni nostri, e poi ci siamo lasciati guidare dalla suggestione di una casa isolata come appunto è una nostra villa vicino a Massa Carrara. Abbiamo pensato di costruire un giallo dell’anima che prende spunto da una morte non chiara che lentamente arriva a svelarsi nella sua verità.
Come vi dividete il lavoro tu e Dino?
Filippo Gentili: Non esiste una vera e propria suddivisione dei compiti tra noi. In sceneggiatura magari ci dividiamo le scene da scrivere e poi uno corregge quelle scritte dall’altro, a livello di regia non abbiamo fatto uno storyboard ma abbiamo discusso molto anche con il direttore della fotografia anche a livello di inquadrature, e siamo quindi arrivati piuttosto preparati sul set. Al momento di girare gli attori non hanno particolarmente adattato i dialoghi dal momento che non amiamo l’improvvisazione.
Tecnicamente avete scelto quale tipo di stile o di coerenza tecnica? E come è andata sul set?
Filippo Gentili: In linea generale abbiamo seguito l’idea dei piani sequenza, differenziandoli da quelli dentro a quelli fuori dalla casa nella quale si svolge più di metà del film. Abbiamo cercato così di rendere in modo diverso la tensione che cresce, ogni movimento di macchina insomma è adattato all’idea della scena che intendevamo rendere. Siamo riusciti a fare quello che volevamo anche perché abbiamo potuto contare su dei collaboratori straordinari che si sono fatti plasmare e dirigere, che hanno avuto il grande pregio di starci davvero ad ascoltare. Sul set è questo l’importante, riuscire a comunicare la nostra idea a professionisti rispettosi ed attenti come quelli su cui abbiamo potuto contare.
Quale è la vostra personale visione del mondo che si può magari notare nel film?
Filippo Gentili: La nostra visione del mondo è un po’ quella incentrata sul delirio della società allo sbando, una società appunto dilaniata dai rapporti di potere, quelli presenti anche nella famiglia e che sono i più forti ed esasperanti. “Sono viva” è quindi anche un film sul mondo moderno che ha perso i rapporti con la realtà. Il protagonista, inizialmente oppresso dai suoi problemi economici, di fronte all’orrore che si fa del personaggio della deceduta riafferma l’eticità della sua personalità ed il bisogno generale della rinascita di un seppur blando senso di giustizia nel contesto del mondo nel quale non si riconosce più. Così, in particolare con il suo gesto del finale, si ribella a questo società disperata, composta di persone che fondamentalmente poi si fanno male l’uno con l’altro quasi senza accorgersene. Il film riafferma quindi il valore della pietà umana rispetto alla lotta di potere che è insita più o meno visibilmente nel nostro ceto sociale. Infatti viviamo di corsa, sopraffatti delle cose, ma ogni tanto accade che il destino ci regala la possibilità di fermarci per permetterci di guardarci dentro. Così come succede appunto al protagonista del nostro film che, dopo avere vissuto una notte di follia, si trova a riscoprirsi per quello che è veramente.
Avete avuto il privilegio di avere tra gli interpreti Giovanna Mezzogiorno. Parlami un po’ di come è stato il vostro rapporto?
Filippo Gentili: Devi sapere che io, Dino e Giovanna siamo cugini di primo grado, le nostre madri sono sorelle. Certo è stato anche per questo che Giovanna ha partecipato al film, ma credo di potere dire anche che le è piaciuta davvero la sceneggiatura. Giovanna è una persona molto libera ed anticonformista, tra i suoi tanti pregi risalta quello che riesce a dire senza problemi ciò che pensa, e sa assumersi le sue responsabilità. Sul set non è certo una che pretende quello che non può avere, è semplicemente una grande professionista con una grande carattere. Il nostro rapporto è sempre stato forte e stretto, e sul set in modo particolare molto tranquillo e quindi propositivo.
11/06/2010, 16:36
Giovanni Galletta