Note di regia del documentario "Japigia Gagė"
L'intento alla base del film č stato quello di andare "oltre il semaforo", di fare i conti in maniera diretta con gli zingari vivendo per un lungo periodo all'interno della loro comunitā secondo la metodologia etno-antropologica di Flaherty e Rouch. Le riprese sono durate infatti per pių di un anno. Il risultato č un documentario al tempo stesso socio-antropologico e narrativo, che non insegue visoni romantiche e stereotipate del mondo dei rom, ma cerca piuttosto di far emergere un micro universo emotivo ed antropologico. Ciō che interessava era scovare e rappresentare una vita e una cultura che sono nascoste tra i palazzi delle periferie urbane. Una vita che scorre su un terreno desolato ed abbandonato: un luogo in cui nascere, crescere, sposarsi, sognare e arrabbiarsi. Un micro mondo che si relaziona e si oppone, che ama o che odia il macro mondo che gli č attorno, Japigia Gagė appunto, la terra e il mondo dei "non zingari". La colonna sonora si compone di canzoni nate durante la lavorazione del film, di poesie di uno dei protagonisti del documentario e di brani tipici della tradizione dei rom di Romania.
Giovanni Princigalli