Il premio "Gianandrea Mutti" al regista marocchino Adil Tanani
È stato il regista sardo
Salvatore Mereu, con il suo "
Tajabone" e i ragazzi della periferia cagliaritana, a porre il suggello alla decima edizione del festival
Human Rights Nights, chiusosi ieri, lunedì 25 ottobre, dopo cinque giorni alla
Cineteca di Bologna in cui l’incisività delle tematiche chiamate in causa – così come la forza dei sentimenti di solidarietà e giustizia che hanno pervaso tutti i materiali filmici del composito programma – hanno rivitalizzato una manifestazione che (al pari, purtroppo, di molte altre) ha risentito di un anno difficile per attività culturali.
Human Rights Nights ha comunque anche quest’anno presentato le sue anteprime, alcune blasonate come "
Uomini di Dio" di Xavier Beauvois, altre decisamente promettenti, come la pellicola d’esordio del nigeriano Andy Okoroafor, che con questo "
Relentless" ha già messo in mostra il proprio talento. Tutto ciò accanto a un percorso a ritroso attraverso dieci anni di attività: una ricognizione importante, fatta scegliendo i titoli che nella vita del festival hanno segnato i capitoli più significativi.
E proprio nell’ambito di questa decima edizione di
Human Rights Nights è stato assegnato il
Premio Gianandrea Mutti (giunto alla sua terza edizione, e che si rivolge a un regista migrante attivo in Italia): destinatario dei 15.000 € del Premio promosso, in collaborazione con la
Cineteca di Bologna, dalle associazioni Officina Cinema Sud-Est e Amici di Giana è stato il regista marocchino
Adil Tanani. Un contributo che andrà alla realizzazione del cortometraggio "
Il debito del mare".
Adil Tanani è nato in Marocco nel 1981. È in Italia dal 1993. Oggi vive a Torino, città nella quale ha studiato. Tra le esperienze sul set ricordiamo "
La straniera" di Marco Turco e
Il Divo di Paolo Sorrentino. Ha già al suo attivo alcuni cortometraggi. Collabora con la televisione pubblica marocchina. "
Il debito del mare" è un soggetto per cortometraggio già selezionato al seminario di sceneggiatura dell’edizione 2009 di Corto in Bra.
La giuria ha espresso così le motivazioni del Premio assegnato all’unanimità: “
Il debito del mare è un progetto d’ispirazione autentica, che trasmette un messaggio importante sull’esperienza profonda delle difficoltà dell’emigrazione, vissuta e filtrata dal regista attraverso le testimonianze raccolte dall’autore e tradotte cinematograficamente con empatia e contenuto artistico”.
Il progetto di
Adil Tanani è stato scelto – dopo un’attenta analisi di tutti i progetti candidati – tra una rosa di tre finalisti, composta da altri due progetti: Sangue e pomodori (soggetto di denuncia delle condizioni di lavoro degli immigrati clandestini) dell’afgano attivo a Trento Razi Mohebi, già collaboratore nel film Osama di Siddiq Barmak e, in Iran, con la casa di produzione di Mohsen Makhmalbaf; Baz Baran dell’iraniano attivo a Bologna Masoud Zenoudi Rad, autore di un soggetto per un documentario sulla condizione delle seconde generazioni di immigrati iraniani, nati o cresciuti in Italia, e sull’importanza dell’accesso – anche linguistico – alla cultura della propria terra d’origine.
26/10/2010, 12:25