Speciale BIF&ST 2011 - "La Svolta. Donne contro l'Ilva": un
film-reportage tra lotte sindacali, morti ed inquinamento
Apprezzatissimo il film-reportage “
La Svolta. Donne contro l'Ilva” della giornalista e regista brindisina
Valentina D’Amico sulle storie di vita e di morte che si intrecciano attorno alla grande acciaieria di Taranto. La pellicola ha così inaugurato la
sezione Documentari del
Bifest.
“La Svolta” è la lettera scritta da
Francesca Caliolo di Mesagne immaginando i pensieri nelle ultime ore di vita del marito
Antonino Mingolla, vice capo cantiere di una impresa appaltatrice morto asfissiato mentre la sua squadra lavorava su una condotta dove non avrebbe dovuto esserci gas. E ci sono i racconti di altre donne che hanno perso figli e mariti, o si sono ammalate a loro volta, o hanno subito mobbing. C’è la denuncia di un sindacalista Fiom libero dalle pastoie di un’accondiscendenza evidente nei confronti dell’azienda, e quella degli impiegati relegati in una palazzina per mesi, senza incarichi di lavoro, per indurli a licenziarsi. C’è la mal’aria del rione Tamburi, ci sono le arroganze e le coperture politiche all’Ilva. Taranto è la città più inquinata d’Italia, secondo i dati Ines - Inventario nazionale delle emissioni e delle loro sorgenti – ma detiene anche un altro primato, di cui parla ampiamente il documentario, quello per le morti bianche. Negli ultimi quindici anni hanno perso la vita 43 operai, molti dei quali giovani. Le loro madri, mogli, sorelle sono le voci raccolte nel documentario.
"
La Svolta. Donne contro l’Ilva" è stato prodotto dalla
Filmare ed è stato finanziato dall’
Apulia Film Commission.
25/01/2011, 11:00
Battista Passiatore