Speciale Piemonte Movie gLocal Film Festival
2011 - "Living without money": la storia di
Heidemarie Schwermer che vive senza soldi
Aprire un festival dedicato alle produzioni cinematografiche con un documentario girato da una regista norvegese che segue la vita di una signora tedesca è quantomeno spiazzante. Il
Piemonte Movie gLocal Film Festival 2011 decide di inaugurare con “
Living without money”, interessante lavoro di
Line Halvorsen scritto da lei insieme a
Paolo Pallavidino e prodotto dalla torinese
EiE Film (il legame col “locale” c'è, anche se un po' celato).
Heidemarie Schwermer da 14 anni vive “senza soldi”, affidandosi al baratto e allo scambio di favori (oltre che alla generosità altrui...): la sua storia curiosa è al centro del documentario, un lavoro che la segue in un lungo andirivieni tra Germania, Italia e Austria tra conferenze e apparizioni televisive (imbarazzante quella in “
Alle falde del Kilimangiaro” al cospetto di Licia Colò, con Heidemarie che si blocca e non riesce a rispondere – attribuendo poi la débalce alla difficoltà di parlare con la traduzione simultanea nelle orecchie) ma che ha il difetto di non far capire molto di come effettivamente la signora “senza soldi” riesca ad arrivare a sera.
Ci sono molti concetti interessanti e su cui la riflessione è doverosa (“
Io so per certo che il mio stile di vita attuale non è possibile per tutti, ma so ancora meglio che non lo è nemmeno quello della società occidentale estremamente consumistica”, spiega nel film) ma lo spettatore sui titoli di coda si chiede ancora come riesca a sopravvivere Heidemarie.
Vive ospite in case di persone che semplicemente la “invitano” (da 14 anni?), esegue lavoretti di pulizia in cambio di un po' di cibo e insegna a gruppi di persone interessate a sperimentare la sua condotta di vita, almeno per qualche giorno: forse vedere raccontata in dettaglio una sua giornata-tipo sarebbe stato più utile per capire.
“
Living without money” è un documentario girato molto bene, grazie all'ottimo lavoro dei direttori della fotografia
Tone Andersen e
Daniel Mazza. La regista è stata molto brava a non giudicare la sua protagonista: è sicuramente una persona simpatica e intraprendente, ma lo spettatore non viene forzato a trovarla né folle né eroica. Ognuno è libero di formarsi la sua idea, e questo è un pregio importante per un doc.
04/03/2011, 08:31
Carlo Griseri