Presentato a Roma “La fine è il mio inizio”, ritratto
di Terzani, il "pacifista arrabbiato"
È una sfida il film del tedesco
Jo Baier, “
La fine è il mio inizio” liberamente tratto dall'omonima autobiografia di
Tiziano Terzani, in uscita nelle sale dal prossimo 1 aprile 2011 in sessanta copie. E la sfida in questione è quella di aver messo insieme un film fatto di soli dialoghi, di lunghi silenzi e di grandi temi come vita, morte e malattia, ripercorsi attraverso un intenso incontro fra
Tiziano Terzani e suo figlio
Folco – interpretati da
Bruno Ganz ed
Elio Germano - in un dialogo padre - figlio non privo di attriti.
Terzani ripercorre la sua vita mentre questa volge al termine. Ritirato nella sua casa in Orsigna con tutta la famiglia, affida al figlio i racconti sulla sua carriera di giornalista e di profondo conoscitore di Paesi come l'Asia e la Cina, nei quali visse a lungo, e poi la scoperta del cancro, alla quale seguì un'adesione totale da parte del giornalista alle discipline orientali.
"
La curiosità e il rispetto che Terzani nutriva per le culture cui si accostava mi ha affascinato" – ha dichiarato
Bruno Ganz in conferenza stampa – "
perché aveva sempre un approccio critico del tutto personale dinanzi alla realtà con cui si confrontava". Un'esperienza unica, secondo
Elio Germano, lontana anni luce dal solito modo di fare cinema, "
perché il nostro interesse principale era servire un certo tipo di discorso, interrogarci su grandi questioni tentando di restituire il tutto in una problematica aperta".
Il film ha visto inoltre la partecipazione attiva della famiglia Terzani, in particolare del figlio Folco, coautore della sceneggiatura assieme a
Ulrich Limmer, che ha parlato del padre come di un pellegrino moderno. "
I suoi modelli non erano i grandi giornalisti, ma gli esploratori del passato. E questo suo approccio personale traspare anche nel suo pacifismo, un pacifismo incazzato e per nulla beato".
26/03/2011, 17:21
Lucilla Chiodi