"Con ostinata passione", in un libro il
cinema documentario di Cecilia Mangini
"Due sono le cifre che caratterizzano tutta l'opera di Cecilia Mangini - scrive Gianluca Sciannameo nell'introduzione al suo libro "Con ostinata passione" -:
una sostanziale invisiblitā, non cercata ma subita, e l'ostinazione della propria passione civile".
Classe 1927,
Cecilia Mangini č una documentarista "orgogliosamente anticonformista", parte di un piccolo gruppo di registi cinematografici che fanno del documentario "un vero e proprio strumento di appassionata lotta culturale e sociale".
In una sentita lettera all'autore pubblicata a inizio volume, la documentarista - fiera portavoce del suo sud -
accusa senza mezzi termini l'abbandono del mondo cinema subito da lei e dai suoi colleghi, la crisi del documentario e le (poche) speranze riposte nei giovani. Una lettera da non sottovalutare, una riflessione importante da cui partire.
Un libro prezioso, anche solo - come scrive la stessa Mangini -
per aver fatto "uscire noi lazzari dal sepolcro dell'oblio".
Per informazioni:
[email protected]23/04/2011, 23:02
Carlo Griseri