Note di regia del film "Senza Arte Nč Parte"
L’idea di questo film nasce da un cortocircuito di due mondi diametralmente opposti tra loro: la dura realtŕ di lavoro degli operai di un pastificio salentino, e l’elitario mondo dell’arte contemporanea italiana e internazionale.
Gli operai che ho scelto di raccontare sono degli scaricatori di pasta, gli ultimi tra gli ultimi nella catena produttiva della fabbrica, non sono operai specializzati e nemmeno semplici, sono uomini che conoscono solo il lavoro manuale e la fatica fisica e che tirano la cinghia per arrivare alla fine del mese. Allora, questa gente che tipo di rapporto puň avere con l’arte contemporanea o con l’arte concettuale? Come reagiranno i nostri, se le vicissitudini della vita li porteranno in diretto contatto con un mondo a loro ignoto, fatto di oggetti spesso indecifrabili, per loro inutili, ma per i quali collezionisti facoltosi in tutto il mondo, sono disposti a spendere una fortuna?
Nel film vado a vedere cosa puň succedere quando il basso incontra l’alto, quando due mondi cosě opposti entrano in rotta di collisione.
Sono certo che per me il mezzo migliore per descrivere questo impatto sia ispirarmi alla nostra tradizione cinematografica della commedia all’italiana.
Lavorando sulle atmosfere tragicomiche di un cinema fatto non solo di battute, ma ricco di situazioni dove la tragedia č spesso fonte di una comicitŕ vera e disperata, che ci riporta al centro della vita degli uomini, specialmente di quelli che il resto del mondo considera senza arte né parte.
Giovanni Albanese