LA CITTA' PROIBITA - Una cinese a Roma
Mainetti affronta i generi, atto terzo: dopo il supereroistico "
Lo chiamavano Jeeg Robot" e lo storico (con elementi action e anche qui "soprannaturali") "
Freaks out", con "
La città proibita" sceglie di ambientare nella Roma contemporanea un film d'azione, tutto legato alle arti marziali (un po' come fece Bruce Lee a inizio anni Settanta...).
Mei è una misteriosa ragazza cinese, arrivata nella Capitale in cerca della sorella scomparsa: non parla italiano, si muove come una furia grazie alle sue incredibili capacità nelle arti marziali e cerca di salvare la sorella da una banda che gestisce un ristorante e un giro di prostituzione.
Sulla sua strada incrocia il cuoco Marcello e sua mamma Lorena, che portano avanti il ristorante di famiglia tra i debiti del padre Alfredo, che li ha abbandonati per fuggire con un’altra donna, proprio a pochi passi da "La città proibita" (il nome del ristorante cinese). Lui non parla cinese, lei non parla italiano, ma grazie a un'app sul telefono e alla gestualità riusciranno a capire che solo insieme potranno risolvere i loro problemi.
In tutto ciò si aggiunge un delinquente miserabile, Annibale, amico di Alfredo, un gruppo di disperati migranti senza diritti che vengono da lui sfruttati, un rapper cinese di seconda generazione e molto altro.
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La città proibita" coinvolge grazie al ritmo sfrenato imposto dal primo istante, stupisce per la rigorosità e spettacolarità delle tantissime scene d'azione (mossa vincente puntare tutto su Liu Yaxi nel ruolo di Mei, una stunt woman di grandissimo valore), zoppica un po' sugli sviluppi sentimentali ma si riprende con un grande finale (che non sveliamo) in cui la fusione tra Cina e Italia diventa rivelatrice, di ogni destino possibile.
Bel volto anche quello di Enrico Borello (visto in "Settembre") nel ruolo di Marcello, funziona Sabrina Ferilli come madre abbandonata, e se Luca Zingaretti come "fantasma" fa il suo, delude un po' Marco Giallini nel delicato ruolo di Annibale (probabilmente, va detto, il più difficile da rendere per il chiaroscuro che lo contraddistingue). Un sano spettacolo che andrebbe premiato al botteghino: che ci riesca o meno, impossibile prevederlo.
13/03/2025, 13:50
Carlo Griseri