Note di regia del documentario "Diversamente Giovane"
Il documentario su Giovanna Cau è nato da due fattori congiunti a livello temporale: da un lato la sua disponibilità, ad ottantotto anni compiuti lo scorso marzo, a parlare finalmente di sé in maniera estensiva, rivivendo le sue infanzia e giovinezza, la sua vita professionale.
Dall’altro la rilevanza che le parole di questa donna possono avere per raccontare e testimoniare in maniera diretta un pezzo molto importante di storia d’Italia in questo momento difficile del nostro paese
La vita e le azioni di Giovanna Cau appaiono esemplari sul piano sociale e politico. Al di là, infatti, della militanza ideologica quello che colpisce dell’Avvocato Cau è la sua determinazione nel condurre battaglie legate al riconoscimento del voto alle donne, del lavoro femminile, del progresso della cultura dell’impegno in favore del diritto d’autore e del miglioramento qualitativo della vita dei portatori di handicap intellettivo.
La vera domanda da porsi non è, quindi, “perché un documentario su Giovanna Cau?”, bensì perché – fino adesso – nessuno aveva pensato a raccontare la vita di una donna apparentemente “normale”, un avvocato che con uno stile peculiare per portare avanti il suo lavoro, ancora più sorprendente se si pensa che all’indomani della sua entrata attiva nel Foro di Roma, le donne avvocato che esercitavano si potevano contare sul palmo di una mano, e che le aspirazioni dei giovani laureati in legge di quegli anni era entrare a fare parte di grandi studi e non, come fece lei insieme ad alcuni amici fondare uno dei primi studi associati, ancora oggi attivo e bene avviato e la cui struttura le permette ancora oggi di esercitare la professione.
In questo senso la vita e la carriera di Giovanna Cau diventano uno specchio di sessanta anni di storia d’Italia, raccontati seguendo un punto di vista privilegiato e unico di una persona che ha conosciuto tutti e che tutti hanno conosciuto ed apprezzato per la sua schiettezza e per la sua passione nel condurre battaglie politiche e culturali all’insegna di una grande umanità.
Un documentario perfetto nel centocinquantesimo anniversario dell’Unità d’Italia per raccontare la storia del nostro paese dal punto di vista di una donna come lei stessa si definisce, ‘normale’; testimone, però, di eventi storici e culturali senza dubbio straordinari così come le personalità che ha incontrato nella sua vita e peri cui è stata amica, consigliera e, soprattutto, un grande avvocato.
Marco Spagnoli