Dal 25 al 28 agosto la sesta edizione del festival
"Pensieri e Parole - Libri e Film all'Asinara"
Le mura spoglie dell'ex supercarcere si animano ancora una volta
dal 25 al 28 agosto con le immagini e le storie del Festival "Pensieri e Parole - Libri e Film all'Asinara". Si arriva così alla terza tappa delle Isole del Cinema, che comprende anche San Pietro, Tavolara e La Maddalena in una serie di iniziative integrate che toccano tutti gli aspetti della settima arte (musica, recitazione, scrittura) e puntano a fare dell'isola una terra di eccellenza in campo cinematografico. Lo spirito è lo stesso delle edizioni precedenti: quello di chi crede che
la cultura possa ridare vita ai luoghi, anche quando hanno un passato così pesante come nel caso dell'ex isola carceraria.
La novità di quest'anno, come ha dichiarato l'assessore regionale alla cultura Sergio Milia durante la conferenza stampa, è che
la Regione ha chiesto di essere in prima fila insieme alle associazioni e ai comuni ed è per questo che ha destinato per il biennio 2011/2012 la somma di 800 mila euro di fondi Por dell’Unione Europea ai comuni di La Maddalena, Olbia, Porto Torres e Carloforte per il circuito delle Isole del cinema. "
Crediamo in un'operazione culturale legata al cinema in tutte le sue forme – ha dichiarato Milia – e abbiamo modificato le parti di una legge sulla valorizzazione del cinema in Sardegna che è rimasta pressoché inattuata dal 2006. Serve più coraggio da parte di tutte le amministrazioni".
Come ogni anno ritornano nello spiazzo di Fornelli i film più interessanti, tra quelli legati al tema della reclusione, e i rispettivi autori.
In questa sesta edizione, per celebrare il centocinquantesimo anniversario dell'Unità d'Italia, i due direttori artistici Antonello Grimaldi e Sante Maurizi hanno voluto dare spazio anche a «un cinema d'autore e pensiero», ovvero a chi si è impegnato a raccontare il Paese con opere coraggiose, come il regista Mario Martone con il suo «Noi Credevamo» (in programma nella serata finale, domenica 28), e a chi lo ha fatto con la scrittura, come Giancarlo De Cataldo, che ha scelto di raccontare l'epica eroica di quei giorni nel suo «I traditori» (Einaudi).
Fra chi ha descritto l'Italia di oggi, il festival ha dato un posto di riguardo a tre cineasti molto diversi:
da un lato Antonio Capuano, che sarà ospite della prima serata del festival (il 25) e porterà subito l'attenzione sul tema della reclusione – reale e metaforica – grazie a «L'amore buio», una storia dura di scelte sbagliate e redenzioni nel microcosmo di due adolescenti napoletani.
Dall'altro Ascanio Celestini, autore e interprete de «La pecora nera» (sabato 27), che fra un sorriso e un pugno allo stomaco porta sul grande schermo lo spettacolo teatrale con lo stesso titolo. La malattia mentale del protagonista, vissuta all'interno di un manicomio per 35 anni, segna l'esordio cinematografico di un artista che ha aperto una nuova strada alla narrazione impegnata, fortemente radicata nel mondo reale e altrettanto capace di intrecciare storie di vita. Reclusione, in qualche modo, è anche quella di chi vive lontano dalla propria famiglia, in un impegno profondamente diverso, spesso fatale. L'ha raccontato bene Aureliano Amadei in «20 sigarette» (il 26), che mette a nudo le ferite aperte dalla guerra in Afghanistan. Un esordio nel lungometraggio con la cronaca di chi ha vissuto in prima persona la strage di Nassirya del novembre 2003, senza retorica, con una fortissima testimonianza diretta.
Il film di Amadei nasce da un libro, come spesso accade per le opere presentate a «Pensieri e Parole», che ha proprio la missione di analizzare il rapporto fra l'immagine e la parola scritta. Le pagine da sfogliare quest'anno sono tante. Grazie alla collaborazione con la Libreria Koiné la rassegna si sposta a Porto Torres per due mattinate in compagnia degli autori: un aperitivo in libreria, sempre alle 12:00, che
venerdì 26 vedrà protagonista Sandra Petrignani, autrice di «La scrittrice abita qui» e sabato 27 agosto Massimo Lugli con il suo «L'adepto». E sempre nella giornata di sabato, ma all'Asinara alle 19,30 ci sarà ancora Ascanio Celestini, stavolta in veste di scrittore, per presentare «Io cammino in fila indiana», il libro di racconti in cui ha dipinto le cronache reali e i risvolti assurdi dell'Italia contemporanea.
Il Festival però non si accontenta di un pubblico che guarda e ascolta, ed ecco perché qui, nel simbolo di una fortezza che si è riappropriata della sua identità naturale e culturale, continua il progetto iniziato dall'Isola dei Cassintegrati, per la creazione di una biblioteca sull'Asinara. Tutti sono invitati a portare con sé il proprio libro da lasciare in dono, con tanto di motivazione e firma. Un'occasione per pensare al proverbiale "libro da isola deserta", e dare forma a uno scrigno di storie.
I pomeriggi dell'Asinara si apriranno ogni giorno con le storie di reclusione dei «Racconti dal carcere», che quest'anno si rinnovano con la presenza di Tatiana Lepore, la voce di Daniela Cossiga e la chitarra di Salvatore Delogu. In particolare, il 25 agosto, dopo la presentazione del libro «Volete sapere chi sono io? - Racconti dal carcere» a cura di Antonella Ferrera, si darà voce a un dibattito sulla condizione dei penitenziari italiani a cui prenderanno parte anche Sandra Petrignani, Massimo Lugli, Guido Melis e Franco Uda. Ma ci sarà anche modo di sorridere con «I viaggi d'oggi» (il 26), il divertente spettacolo di Maurizio Giordo e Marco Pintus sulle disavventure di chi si muove nell'isola in un mondo globalizzato dove le distanze dovrebbero annullarsi.
22/08/2011, 15:29