Quasi 100 i firmatari dell'appello Venezia
2011: Il cinema con i migranti
Presentato oggi alla Casa degli Autori alla 68 Mostra di Arte Cinematografica di Venezia
l'elenco e i messaggi dei firmatari dell'appello Venezia 2011: il cinema con i migranti.
In
un festival molto caratterizzato da film italiani sull'immigrazione, quest'appello di registi, attori e artisti del cinema lancia un messaggio chiaro di denuncia e sensibilizzazione.
L'appello chiede che:
1.
Si intensifichino gli sforzi a livello internazionale per ridurre l'eccidio intollerabile di profughi in fuga dalla Libia. E' disumano ciò che è successo dal marzo 2011 ad oggi: civili in fuga da un Paese sotto attacco militare sono stati lasciati completamente soli ad affrontare il mare, con un bilancio di almeno 1500 vittime. E' dovere umanitario internazionale ed italiano in primis, fare di tutto perché chi fugge da una guerra a cui il nostro stesso paese partecipa, peraltro con l’obiettivo dichiarato di proteggere i civili, sia adeguatamente tutelato.
2.
Si riconosca senza esitazione a tutti i profughi in fuga dalla Libia la possibilità di ottenere o una protezione umanitaria in Italia o, se espressamente richiesto dalla persona interessata, un rimpatrio assistito nel proprio Paese di provenienza.
3. Contemporaneamente
ci si impegni a non replicare mai in futuro la scellerata politica dei respingimenti, attivata nel maggio 2009 con l'allora “amico” Gheddafi nonostante le denunce di vari organismi internazionali. Nessun respingimento in mare è accettabile, né verso la Libia né verso altri Paesi, come purtroppo sembra stia succedendo nelle ultime settimane verso la Tunisia.
4.
Venga abolito il reato di clandestinità e si blocchi il prolungamento a 18 mesi della detenzione nei CIE, Centri di Identificazione ed espulsione, la cui organizzazione e funzione va completamente ripensata essendo diventati luoghi di intollerabile sospensione dei diritti, di forte umiliazione delle dignità personali e di isolamento civile e democratico. Venga a questo proposito revocata la circolare ministeriale che impedisce l'accesso di giornalisti e altri osservatori nei Centri stessi.
5.
Venga pensato e finanziato un vasto programma di diffusione culturale e sociale di pratiche di accoglienza e integrazione. Da una parte vengano rivisti i modi di gestione dei vari centri di accoglienza, in particolare i CARA (Centri di Accoglienza per Richiedenti Asilo), troppo spesso ridotti a semplici dormitori isolati e spersonalizzati; dall'altra si attivino percorsi culturali di conoscenza, incontro e informazione per ricostruire una società aperta e solidale.
6.
Venga riconosciuta la piena cittadinanza ai giovani 2g, ovvero i cittadini cresciuti in Italia ma figli di stranieri.
Per ulteriori informazioni:
http://www.litaliasonoanchio.it/08/09/2011, 19:12