IO E LA MIA SEDIA, ritratto insolito di un cantautore unico
Non deve essere stato un compito facile per Angelo Amoroso d'Aragona "inquadrare" la figura di un'artista così unico, insolito e fuori dagli schemi come Enzo Del Re.
"Io e la mia sedia" è un documentario di ricerca, che attraverso interviste a lui stesso e a chi ha lavorato con lui ricostruisce
una carriera caratterizzata dalla coerenza estrema a valori (purtroppo) sempre più fuori moda.
Conosciuto principalmente per il suo stile insolito (voce, "lingua" e sedia percossa) e per i suoi testi duri e diretti,
Del Re è noto soprattutto per i brani "Lavorare con lentezza" (titolo di un film di Guido Chiesa del 2003 su Radio Alice, stazione privata che aveva scelto la canzone come sua sigla)
e "Tengo 'na voglia e fa niente".
Il lavoro di Amoroso D'Aragona - ancora "in progress",
una seconda versione con le interviste a Dario Fo (con cui Del Re ha lavorato negli anni '60-'70), Sergio Martin e Pino Masi è in lavorazione - nella parte iniziale è forse troppo sfilacciato e diventa più "centrato" con l'andare dei minuti.
Del Re è (era, purtroppo, ci ha lasciato lo scorso 6 giugno) un cantautore indomito e poco incline ai compromessi (nel doc si raccontano suoi concerti di 5 ore in dialetto molano in cui cantava la toponomastica della sua città natale...).
Evidente la passione del regista e la forza dei molti brani proposti nel montaggio:
il risultato finale è di grande interesse, soprattutto considerando la difficoltà di "penetrare" la scorza di Del Re.
Queste le ultime parole dell'artista, poste alla fine del documentario: "Bisogna conoscere per capire. Chi non sa niente non capisce niente.
Quindi non ti ho detto niente e tu non capisci niente di me: un giorno ti parlerò e capirai".
12/09/2011, 16:31
Carlo Griseri