I vincitori del Festival del Cinema Latino Americano di Trieste 2011
PREMIO AL MIGLIOR FILM
El casamiento di Aldo Garay (Uruguay-Argentina, 2011)
Motivazione della Giuria: Con un sapiente esercizio di lettura psicologia dei personaggi, trattati con particolare pudore, il film racconta relazioni affettive che hanno subito forme di insopportabile intolleranza. Un film-verità molto ben dominato per la qualità delle sequenze, l’eccellente lavoro di macchina da presa e l’intelligenza della musica. Per tutto ciò si tratta di un forte e splendido contributo contro i pregiudizi di una società che anche a questo livello tenta la strada della liberazione.
PREMIO SPECIALE DELLA GIURIA
Entre la noche y el dia di Bernardo Arellano (Messico, 2011)
Motivazione della Giuria: Per la grazia rispettosa e l’attenzione con cui il film entra nella dolorosa tematica dell’emarginazione liberando questa condizione in una prospettiva finale di libertà, felicità e autonomia per lo straordinario protagonista. Il film emoziona, coinvolge e guida lo spettatore senza mai cadere in scelte strumentali o retoriche.
PREMIO ALLA MIGLIORE REGIA
Bernardo Arellano per
Entre la noche y el dia (Messico, 2011)
Motivazione della Giuria: Per la scelta narrativa di rendere quasi invisibile la macchina da presa annullando apparentemente la soggettività del raccontatore e rappresentando costantemente il punto di vista del personaggio principale. L’aspro confronto tra l’oscurità e la luce è la metafora della condizione umana rappresentata dilaniata tra un’oppressione che sembra invincibile e un’agognata libertà.
PREMIO ALLA MIGLIOR SCENEGGIATURA
Ricardo Coral Dorado per
Postales colombianas, di Ricardo Coral Dorado (Colombia, 2010)
Motivazione della Giuria: Per la professionalità con la quale viene esposta una situazione socio-politica molto complessa come quella recente colombiana affidando ai diversi personaggi ruoli e dialoghi in grado di esprimerne gli aspetti. Emerge cosi la follia di un sistema di potere che usa il terrore diffuso per giustificare la propria permanenza come negazione del terrore.
PREMIO ALLA MIGLIORE INTERPRETAZIONE
Adriana Aizenberg in
La vieja de atrás di Pablo José Meza (Argentina-Brasile, 2010)
Motivazione della Giuria: Per l’efficacia della resa di un personaggio complesso nel suo riunire solitudine, irruento desiderio di contatto e la vecchiaia con tutte le sue ombre. Dominando nel dettaglio le sfumature di tale variegata natura, l’attrice dimostra una profonda capacita empatica di trasposizione nel personaggio e l’autenticità di un talento che nel senso della misura sprigiona la propria forza.
PREMIO ALL’OPERA PRIMA
Perro muerto di Camilo Becerra (Cile, 2010)
Motivazione della Giuria: Per aver rappresentato nella condizione di una giovane madre stretta tra l’amore e la responsabilità verso il figlio e l’attrazione di una vita ancora senza vincoli, la condizione stessa della società cilena uscita da un travaglio violento e faticosamente avviata ad assumere le proprie responsabilità. La maturità stilistica e narrativa si unisce a un già valido mestiere nella guida degli attori e nel racconto cinematografico in generale.
PREMIO DEL PUBBLICO
Postales colombianas di Ricardo Coral Dorado (Colombia, 2010)
PREMIO PER LA MIGLIOR COLONNA SONORA (BANDA SONORA)
Daniel Yafalián autore delle musiche per il film "
La vigilia” di Augusto Tamayo (Perù, 2011)
Motivazione della giuria: Si premia come migliore Colonna Sonora il film peruviano “La vigilia” di Augusto Tamayo (Perù, 2011) in cui risulta convincente la musica del compositore Victor Villavisencio che attraversa l’immagine con il suono, creando uno spazio drammatico ed intenso.
PREMIO SEZIONE ‘CONTEMPORANEA’ IN CONCORSO:
El fin del Potemkin di Misael Bustos (Argentina, 2011)
Motivazione della Giuria: Al film "El fin del Potemkin", di Misael Bustos (Argentina, 2011). Per la capacità di rendere in metafora l'esperienza dolorosa della migrazione, a partire dall'esperienza di un protagonista reale, sostenuta da una narrazione cinematografica di grande qualità.
Menzioni
"
Teclópolis" di Javier Mrad (Argentina, 2009), "
Paraíso terrenal" di Tomás Welss (Cile, 2010) e "
Tren Paraguay" di Mauricio Rial Banti (Paraguay-Argentina, 2011).
Per l'innovazione formale e la creatività nel coniugare il trattamento dell'immagine e del suono.
PREMIO ALLA CARRIERA
JAIME HUMBERTO HERMOSILLO (Messico)
PREMIO ‘ORIUNDI, ITALIA IN AMERICA LATINA’
DANIEL VIGLIETTI (Uruguay)
Motivazione: Per l’impegno al riscatto della memoria dell’emigrazione italiana in America Latina
PREMIO MALVINAS
Nazion di Ernesto Ardito (Argentina, 2011).
Motivazione della Giuria: Per trasmettere un messaggio che va al di là dei limiti geografici e storici e per richiamare l'attenzione su un'ideologia che contamina la convivenza sociale e che in modo mascherato continua ad essere attuale, si conferisce il Premio a "Nazion" de Ernesto Ardito (Argentina, 2011).
Menzioni
Per rendere manifesta la violenza che genera il timore civile e personale nei centri urbani e periferici, si conferisce una menzione a "
Postales colombianas" di Ricardo Coral Dorado (Colombia, 2010).
Per mettere in rilievo, con sensibilità e delicatezza, la dignità e la dimensione umana nei rapporti interpersonali, si conferisce una menzione a "
El casamiento" de Aldo Garay (Uruguay, Argentina, 2011).
PREMIO UNIONE LATINA - PREMIO UNIÓN LATINA
Laberinto verde di Abel Kavanagh (Bolivia, Perù, Canada, 2011)
Motivazione della Giuria: Il Premio Unione Latina per la miglior opera a carattere storico è attribuito a “Laberinto verde” di Abel Kavanagh (Bolivia, Perù, Canada, 2011) per la sua capacità di trattare una tematica storica, la coltivazione della foglia di coca, che resta attuale ancora oggi e per la sua obiettività nel parlare di questo argomento. Inoltre questo documentario riflette efficacemente l’importanza della cultura della coca in Bolivia come tradizione e sostegno dell’economia nazionale.
Menzione Speciale
Homero Manzi, un poeta en la tormenta di Eduardo Spagnuolo (Argentina, 2011)
Motivazioni della Giuria: La Menzione Speciale della giuria del Premio Unione Latina è attribuita al film “Homero Manzi, un poeta en la tormenta” di Eduardo Spagnuolo (Argentina, 2011) per la contestualizzazione politica e sociale della storia, per la narrazione in prima persona del protagonista e per la presenza del suo lavoro, poesia e narrativa, durante tutto il film. Infine per la dinamicità della narrazione e la capacità di ricostruire anche la storia dell’Argentina.
31/10/2011, 11:15