Pasqualino Suppa: "L'idea di Pasolini l'incontro
è nata assistendo alle prove dello spettacolo di
Davide Toffolo e i Tre Allegri Ragazzi Morti"
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Pasolini, l’incontro" è il titolo del documentario di
Pasqualino Suppa che racconta l’incredibile tournée del 2008 durante la quale
Tre Allegri Ragazzi Morti hanno proposto per la prima volta l’omonimo spettacolo di disegni e musica dal vivo. Il regista e l'operatore
Nicola Pittarello seguono il viaggio della cult band mascherata nelle città di Trieste, Roma e Bologna, mostrando la visione surreale e poetica di un gruppo rock anomalo, critico sulla visione dell'Italia, che si confronta con le parole profetiche del più inquietante intellettuale del XX secolo. Un viaggio che oltre a collegare Immagine, Musica e Disegno dal vivo, presenta frammenti della voce del poeta e una lunga intervista a
Davide Toffolo, il disegnatore e cantante del gruppo, rubata proprio durante il tour.
Il mondo del web, la multimedialità e le nuove tecnologie influiscono sul tuo modo di creare film? E se sì, come?
Pasqualino Suppa: Quando mi viene un'idea per un film di solito, sono molto attento alla possibilità di avere un rapporto diretto con la realtà che circonda l'idea. Per me è importantissimo che l'oggetto del mio interesse filmico (ma non vorrei chiamarlo in questo modo) sia in rapporto empatico con me. Tutto il resto arriva dopo, ma è importante allo stesso modo. Cosa c'èntra il web e la multimedialità?
Ribalterei la domanda: potrebbero mai non entrarvi affatto? Ritengo di no, nel mio modo di lavorare sono importanti sia a livello di documentazione sia a livello di diffusione e promozione del mio operato. Per quanto riguarda il modo di creare film direi che il mondo del web è talmente un mare magnum che sicuramente c'è spazio per tutti. Quindi ciascuno è libero di creare qualunque opera di qualunque tipo e se mette in rete tale opera, può sicuramente aspirare a raccogliere consensi! E il tutto lo puoi fare direttamente da casa! Oggi più che mai ritengo che in ogni filmaker sia ben presente questa possibilità e ciò sicuramente non può non influenzare il modo di ideare e produrre opere audiovisive.
Credi che il web possa essere decisivo nella diffusione del cinema documentario?
Pasqualino Suppa: Il cinema documentario per sua natura è un tipo di cinema che più di altri si vede per "scelta". Più che per altri generi più legati all'aspetto di entertainment, il documentario è un percorso di esplicita conoscenza. Il web ci ha aperto le porte a un sapere sempre più vasto, e il documentario sul web rappresenta un ottimo modello di comunicazione e trasmissione di saperi e esperienze.
Il tuo film racconta l'incredibile tournée del 2008 de I tre allegri ragazzi morti, documentando il loro spettacolo di musica e disegni dal vivo. Come è nata l'idea di 'Pasolini, l'Incontro', e hai avuto particolari difficoltà durante la lavorazione di questo documentario?
Pasqualino Suppa: L'idea di Pasolini l'incontro è nata assistendo alle prove dello spettacolo di Davide Toffolo e i Tre Allegri Ragazzi Morti.
Riflettendo sulla figura di Pasolini, mi interrogavo sul fatto di come tale figura fosse davvero stata "cannibalizzata" e saccheggiata da una enorme schiera di autori, autorini, e autorucoli. Parte della mia formazione è avvenuta a Bologna sotto l'ombra delle due Torri, e da quelle parti Pasolini viene regolarmente "usato" per una sterminata messe di opere di qualunque tipo... Sono nato a Pordenone a pochi km dai luoghi pasoliniani, è qui più che in altre parti d'Italia, che la figura di Pasolini fa davvero parte del dna culturale, un Pasolini asciutto e spoglio di retoriche e politicismi, come ben si addice al carattere friulano.
Vedendo le prove dello spettacolo, e avendo notizia dell'imminente tour ho realizzato che era una occasione preziosa per rappresentare la figura di un Pasolini vissuto, animato e portato in giro in ogni momento, perfino negli spostamenti in furgone della band. C'è un pezzo del documentario che forse può ben rendere questa idea, ed è quando Davide in autostrada, nel furgone comincia a disegnare su una scatola di cartone l'immagine di Pasolini, che poi si vedrà nello spettacolo. Ecco, questo modo di portarsi dietro Pasolini, secondo me è la chiave del film. Era mio interesse non fare un trattato filologico sul Pasolini pensiero, ma rappresentare come oggi sia ancora attuale il suo messaggio e quanto questo possa essere declinato in forme popolari nel senso più genuino del termine!
Per quanto riguarda le difficoltà per fare il film, che dire, siamo in Italia, qui da noi non c'è ancora un vero e proprio mercato per il documentario, a differenza di quanto accade in quasi tutti i paesi europei, la difficoltà consiste nel trovare i canali idonei per la produzione e distribuzione del documentario. In questo senso ci è stata di provvidenziale aiuto la Film Commission del Friuli-Venezia Giulia. In questo periodo di enormi tagli pubblici al comparto cultura, e di stagnazione economica nel settore privato, forse però questo documentario avrebbe fatto molta più fatica a essere prodotto.
Tre cose per invogliare il pubblico a guardare il tuo doc e votarlo
Pasqualino Suppa: Una prima cosa che potrei dire è che se non sai bene dove cercare una chiave per quantomeno avvicinarti alla figura di
Pasolini, potresti guardare questo documentario! I testi e i disegni fatti da Davide Toffolo nel film sono delle rielaborazioni estratte dalla sua graphic novel sull'autore friulano: ho cominciato a capire Pasolini leggendo l'opera di Davide!
Come seconda cosa: è un documentario fatto con il cuore e in un'ottica di estrema sincerità e correttezza, anche forse a discapito di alcuni abbellimenti intellettualistici e cinematografici. Tutta roba naturale che fa bene alla salute!
Come terza cosa: dura solo trentacinque minuti!
04/11/2011, 14:21