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FESTIVAL DEI POPOLI Edgar Morin ospite d’onore


Con il progetto "Chronique d’un Film" gli artisti Ayreen Anastas, François Bucher, René Gabri propongono materiale inedito di "Chronique d'un été" di Rouch e Morin.


FESTIVAL DEI POPOLI Edgar Morin ospite d’onore
Il progetto "Chronique d’un film" verrà presentato sabato 12 novembre 2011 (ore 15:00 Istituto Francese) come evento speciale realizzato in esclusiva per la 52esima edizione del Festival dei Popoli alla presenza di Edgar Morin, ospite d'onore di questa edizione, che lo commenterà.

"Nel 2007" – dicono gli artisti - "abbiamo deciso di lavorare insieme a un progetto: rivisitare - in un contesto socialmente complesso che era sfociato nei riots del 2006 a Parigi - l’ethos rivoluzionario del 1960, inteso come progetto collettivo rimasto incompiuto, dedicandoci all’analisi dello straordinario film di Edgar Morin e Jean Rouch: Chronique d’un été (1961). Durante la ricerca, ci siamo imbattuti in un'intervista con Edgar Morin nella quale egli si augurava, in modo retorico, che qualcuno recuperasse il girato del film per fare un nuovo e più lungo montaggio, che fosse coerente con il materiale e le teorie alla base dell'esperimento filmico più radicale di quell'epoca. Abbiamo preso sul serio, e a cuore, l'appello di Morin e abbiamo ricercato il materiale filmico nei meandri degli archivi francesi. Ci siamo poi ritrovati e abbiamo fissato numerose sessioni di visionamento e discussione con Morin".

Inizia così il lungo processo con cui i tre artisti cercano di far luce sulla complessità di quello che era successo nelle riprese e nel montaggio di "Chronique d'un été" così come nei conflitti, stratificati, tra i due autori e il produttore riguardo a contenuto, forma e formato del film.

"Chronique d'un été" – vincitore premio della giuria a Cannes nel 1961 - ha contribuito allo sviluppo di un'estetica del documentario basata sull'improvvisazione, sulla camera a spalla e sul suono in presa diretta, dando il via a un discorso critico sugli anni '60 che ha provocato dibattiti e riflessioni sui rapporti tra cinema, realtà e la verità.

Dicondo gli autori “La preoccupazione di base del film è la domanda fondamentale per ogni società umana, quella che non sappiamo più come chiedere: com'è la tua vita?".

08/11/2011, 16:56