Note di regia del documentario "Inti-Illimani:
Dove Cantano le Nuvole"
Sono nato nei primi anni ’70 e da piccolino, nell’auto di famiglia, era d’obbligo ascoltare curiose musicassette dall'etichetta arancione, che diffondevano nell’abitacolo canzoni provenienti da un altro mondo, da un’altra cultura.
Parole affascinanti per un bimbo, suoni nuovi, voci e cori coinvolgenti. Gli stessi cori che mi sono poi ritrovato a cantare, ormai adolescente, alle manifestazioni studentesche: quelli degli Inti-illimani.
A 17 anni ho assistito al loro ultimo concerto italiano, in un pomeriggio piovoso, in una piazza Campo de’ Fiori gremita di gente, giunta a salutarli prima del loro ritorno in patria, dopo 15 anni di dittatura.
Nel 2005 ho incontrato, in modo fortuito, Jorge Coulon, vecchia guardia e fondatore del gruppo, di passaggio in Italia, per uno dei tanti tour che tutt'ora, di tanto in tanto, li vede tornare in Italia, la loro seconda casa (la “seconda madre” come alcuni Inti amano definirla). Proprio da quest'incontro, l'idea di raccontare la loro storia.
Ho cominciato a seguirli, insieme a Paolo Pagnoncelli, in un lungo tour nel sud Italia, rendendomi conto ad ogni passo, piazza dopo piazza, di quanto la loro musica avesse negli anni aggregato e rafforzato uomini, facendosi portavoce dei loro sentimenti ed ideali.
In seguito, sono volato con Paolo alla volta del Cile, patria degli Inti-Illimani, per poter meglio raccontare la storia tanto complessa di questa formazione.
Questo lavoro è stato caratterizzato da un'emozione costante, che ha raggiunto il suo apice, durante le riprese del concerto nella città di Gallipoli, dove mi sono ritrovato sul palco a cantare insieme ai musicisti "El pueblo unido jamas sera vencido".
Inattese, ma forse inevitabili, le lacrime, a causa delle quali non sono più riuscito nemmeno a guardare in telecamera...
Ancora oggi per me ascoltarli è un'esperienza toccante, si tratta di un sentimento legato a ciò che essi rappresentavano allora e che, sotto altre forme, continuano ad onorare ancora oggi.
Altra nota importante del documentario è, infatti, l'attenzione al cambiamento della loro proposta musicale, nel tempo maturata e variata. Questo la rende, oggi più che mai, una formazione in divenire, alla continua ricerca di nuove sonorità ed orizzonti.
Raccontando gli Inti-Illimani, ho cercato di raccontare un periodo in cui l’impegno politico andava ben oltre il mero esercizio della cosa pubblica, ma incarnava invece una vera e propria filosofia/ragione di vita.
Francesco Cordio