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Note di regia del documentario "394 - Trilogia nel Mondo"


Note di regia del documentario
In due anni qualsiasi cosa può succedere; ti puoi sposare, puoi avere un figlio, ti muore un nonno, ma tu sei sempre ancorato al tuo personaggio, e cresci con lui”. Così Toni Servillo, ad un incontro a New York con dei giovani registi americani, sintetizza il lavoro di un attore.
Ho avuto il privilegio di poter assistere a una delle tournée teatrali più entusiasmanti ed interessanti degli ultimi decenni. In giro per il mondo, con uno dei più grandi attori del nostro tempo, Toni Servillo, ho avuto l'audacia e la perseveranza di filmare il tutto, raccogliendo oltre 100 ore di straordinario materiale. Un enorme documento video che, a mio parere, è di grande interesse per gli amanti del teatro e della recitazione, di Goldoni e di Servillo, di Teatri Uniti e del Piccolo Teatro di Milano, ma anche un appassionante racconto di vita di giovani e meno giovani attori che affrontano un'esperienza significativa ed indelebile. Attraverso una lunga intervista che si intende realizzare al Maestro Toni Servillo, sulla scena di un teatro arricchito dai segni di un altro grande Maestro, Mimmo Paladino, realizzati specificamente per questo film, si racconta questo lungo viaggio, che ha avuto inizio nell'Ottobre del 2008 a Berlino per poi terminare nel maggio 2010 in Turchia, passando attraverso 18 città, 11 nazioni, 3 continenti, sviscerandone tutte le tensioni, le paure, le emozioni, le scaramanzie, le difficoltà ma anche i momenti esaltanti e di gloria. Sensazioni che gli attori della compagnia della Trilogia della Villeggiatura affrontano con intensità nei vari debutti in giro per il mondo, permettendogli di maturare e crescere non solo professionalmente ma anche umanamente.
Con una delle voci più interessanti della cinematografia italiana, s’intende raccontare non solo questo lungo percorso-viaggio, ma anche le tematiche a lui più vicine, quali il teatro e la cultura in generale, i testi di Goldoni come quelli dei grandi scrittori russi e di Eduardo De Filippo, i teatri italiani ed il confronto con i più grandi teatri nel mondo, passando infine per altri grandi tematiche come la crisi economica e la perdita di valori culturali.
Questa intervista sarà integrata con l'uso di immagini di repertorio, ovvero di riprese effettuate durante la tournée, le quali permetteranno allo spettatore di poter rivivere quei momenti con maggiore efficacia e vigore. Bisogna inoltre spendere delle parole sullo stile con cui sono state realizzate queste riprese. Il filmato è stato realizzato molto diversamente da un backstage. Non vi sono interviste e non vi è una mia intromissione nei fatti che si verificano dinanzi la videocamera. Cerco di non intervenire mai. Ho provato ad essere invisibile e questo è stato possibile anche grazie alla lunga durata delle riprese. Dopo una prima fase di avvicinamento e di studio, sia io che il mio operatore siamo riusciti ad integrarci al punto da passare inosservati agli attori, i quali si sono abituati alla nostra presenza. Un grande riferimento stilistico ed intellettuale è difatti il lavoro dell’immenso autore statunitense Frederick Wiseman, che con i suoi film ha fatto la storia del documentario. L’obiettivo è che durante la visione delle immagini di repertorio lo spettatore non debba pensare di guardare un documentario, ma debba calarsi nelle vite di questo gruppo di persone.
Tutto questo, ovviamente, assume un grande interesse se consideriamo lo spessore intellettuale, artistico ed umano di un personaggio quale Toni Servillo, il quale negli ultimi anni è diventato una vera propria icona grazie soprattutto ai film cult che ha realizzato ed al suo lavoro teatrale visto ed apprezzato da centinaia di migliaia di spettatori nel mondo. Questa film-intervista quindi si presenta con grande potenzialità culturali ed artistiche, ma non disdegna affatto la leggerezza e l’ironia grazie anche alla meno nota verve comica dell’attore, che spesso traspare quando racconta aneddoti e vicende personali. Proprio per questo motivo il film può suscitare un grande interesse non solo nei fans di Servillo, ma anche in coloro che meno conoscono l’artista e che possono quindi apprezzarne in questo modo le doti artistiche ed umane. .

Massimiliano Pacifico