FESTIVAL DI TORINO "Un mito antropologico televisivo"
Un flusso irregolare di immagini audiovisive che riemergono da un passato apparentemente non troppo distante dai giorni nostri.
Questo il criterio con cui il gruppo
malastrada.film ha assemblato "
Un mito antropologico televisivo", documentario in concorso nella sezione "Italiana.Doc" della 29a edizione del
Torino Film Festival.
Il "blob" di immagini mostra volti e corpi di cittadini meridionali immersi tra problemi del quotidiano, da manifestazioni di sdegno contro la politica a lunghi, e spesso omertosi, silenzi verso un morto per mafia, dalla rabbia per l'assenza di una casa alle migrazioni programmate per cercare lavoro fuori.
Se non fosse per gli occhiali a "fondo di bottiglia" o per i giubbotti di jeans, non sembrerebbe di avere a che fare con clip di fine '80 e inizio '90, perchè molte speranze, paure e attese confessate dagli intervistati, continuano ad essere le medesime.
E anche la televisione sotto certi aspetti non sembra essere cambiata, con certi giornalisti d'assalto che in totale assenza di tatto domandano ad un padre a cui è appena morto il figlio "come ha preso la notizia la madre". Unica differenza rispetto ad oggi, è che quelle domande erano destinate a "morire" nei servizi del tg delle dodici, mentre oggi rimbombano in "salotti televisivi" da primo pomeriggio...
29/11/2011, 18:00
Antonio Capellupo