FESTIVAL DI TORINO La misericordia per i gemelli De Serio
Non è un film semplice né immediato l'esordio nel lungometraggio di finzione dei gemelli Gianluca e Massimiliano De Serio, arrivato dopo una lunga e premiata carriera nel campo del documentario e della videoarte.
L'idea è data dal quadro omonimo di Caravaggio, a sua volta ispirato dalle bibliche "sette opere di misericordia corporale" che vengono (con amara ironia) utilizzate per scandire il racconto in capitoli. La storia è quella di
un incontro tra due persone allo sbando, per motivi diversi e con prospettive diverse: Antonio è anziano e malato, vive solo e sembra aspettare solamente la morte; Luminita è invece una giovane clandestina rumena, che cerca la legalità attraverso un disperato gesto criminale.
Il loro incontro, casuale e violento, è la miccia che fa deflagrare il racconto, portando le loro vite a svolte impreviste e inattese, piccole luci di speranza in vite che ormai non speravano più.
L'arte e la pittura in particolare segnano questo film anche nel modo in cui i gemelli De Serio decidono di inquadrare i loro personaggi, regalando loro
primi piani con "sguardo in camera" altrimenti sbagliati o, quantomeno, imprevisti.
Un film quasi muto, in cui gli sguardi e i corpi dei due protagonisti riescono a regalare emozioni e a "dire" tutto. Se il talento di Herlitzka non è una sorpresa,
stupisce l'intensità e la naturalezza di Olimpia Melinte, bellezza spenta dalla vita scelta dai due registi dopo un lunghissimo e laborioso lavoro di casting.
Un esordio importante, che dalla prima proiezione di Locarno in poi ha raccolto premi e riconoscimenti in tutto il mondo e che uscirà nelle sale italiane all'inizio del 2012.
28/11/2011, 15:54
Carlo Griseri