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Vittorio De Seta, Giovanna Taviani lo ricorda così


Vittorio De Seta, Giovanna Taviani lo ricorda così
"Fughe e Approdi", il doc di G. Taviani sulle Eolie
Ricordo Vittorio De Seta prima di tutto per la dolcezza del suo volto. Per come parlava, come sorrideva, come ti fissava negli occhi. Era così alto che in un primo momento ti faceva paura. Ti inibiva. Ma poi, quando cominciava a parlare con quel sorriso largo che gli riempiva la faccia, diventava un bambino. Dolce e disarmante nella sua semplicità.

Avida di sapere - ero alla vigilia delle riprese del mio documentario "Fughe e approdi" ambientato nelle isole Eolie - lo riempivo di domande, in quali ore della giornata avrei dovuto girare per catturare al meglio la luce, come aveva fatto lui nel suo splendido "Isole di fuoco" girato a Stromboli; con quante persone sarei dovuta andare a girare; quali obiettivi aveva usato...

Avevo Vittorio De Seta davanti, il più grande di tutti, il regista di "Banditi a Orgosolo" e di "Vinni lu tempu de li pisci spada", il maestro che mi ha fatto innamorare del film documentario. Non potevo sprecare una così grande occasione.

Lui mi rispose con un sorriso e mi disse: "non puoi decidere niente prima, vai sul posto e segui i volti, la luce, i gesti, come ti dirà il tuo istinto. La natura e gli uomini delle Eolie ti aiuteranno. Io ero da solo e ho raccontato quello che avevo davanti. Gli abitanti delle isole in un primo momento erano diffidenti. Non capivano perché un giovane del continente fosse approdato da loro per raccontare i drammi di chi vive sull'isola a contatto con le eruzioni dei vulcani e le tempeste dei pescatori. Io stesso non capivo bene cosa stessi facendo. Poi quando videro il materiale capirono. E io con loro. Si resero conto di essere testimoni di un mondo perduto..."

Quelle parole mi sono rimaste dentro e hanno accompagnato me e la troupe durante tutto il nostro viaggio alle Eolie. Così come le sue immagini, i suoi colori, i suoi silenzi assordanti. Ed è nato "Fughe e approdi".

Per questo oggi dedico il mio lavoro a Vittorio De Seta, con il rammarico di non essere riuscita a trovare il tempo di andarlo a trovare nella sua casa di campagna, dove più volte mi aveva invitato. Peccato. Speriamo in un'altra occasione...

Grazie Vittorio, a nome mio e del Salinadocfest, che il prossimo anno ti dedicherà un omaggio nelle isole che tanto ti amano.

Giovanna Taviani

30/11/2011, 18:05