SOTTODICIOTTO - "Il Sangue Verde" di Andrea Segre
Nel
gennaio 2010 a Rosarno in Calabria gli immigrati si rendono protagonisti di una serie di manifestazioni di rabbia che rendono evidente a tutto il paese in quali
condizioni di degrado e ingiustizia dovessero vivere e lavorare quotidianamente migliaia di braccianti africani sfruttati.
"Il Sangue Verde" di Andrea Segre racconta quei giorni e quei lavoratori africani, facendo parlare direttamente loro in una serie di interviste intervallate da immagini di repertorio tratte dai telegiornali e dell'Italia contadina degli scorsi decenni.
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Volevo raccontare il "freddo" che c'è subito dopo il "caldo" dell'evento in corso, non mi interessava la cronaca in diretta", ha raccontato Segre presentando il suo documentario. "E' diventato un viaggio nella costruzione di un evento che gli italiani sembravano aver dimenticato già pochi giorni dopo".
Un racconto duro e "doveroso", come dice uno degli intervistati sentendosi costretto moralmente a spiegare come sia potuto accadere in un paese cosiddetto civile un fatto di tale gravità, con il Governo impegnato a reprimere nel silenzio le manifestazioni dei braccianti e
con i mezzi di comunicazione che troppo spesso hanno ignorato o sottovalutato.
Interviste dure e toccanti, con il regista che è riuscito nel giro di poche ore a conquistare la fiducia dei suoi protagonisti e a
ricostruire una vicenda non semplice, con una
fotografia curata nonostante le difficoltà "logistiche" e opera di Luca Bigazzi, Federico Angelucci e Matteo Calore.
"Il Sangue Verde" è un pugno nello stomaco necessario, che conferma l'abilità di narrare storie di migrazione di Segre dopo i doc "Come un uomo sulla terra" e "A sud di Lampedusa" e prima del suo esordio nel lungometraggio con "Io sono Li". 14/12/2011, 16:58
Carlo Griseri