Dal 22 al 26 febbraio la 18a edizione di Visioni Italiane
Il cinema guarda la realtà. Racconta il mondo di oggi. E forse nel cinema indipendente, quello che non deve rispondere alle logiche aprioristiche del mercato, si trovano gli sguardi più acuti.
Visioni Italiane, il festival che quest’anno diventa maggiorenne, raccoglie da diciott’anni questa sfida. Ecco allora che la crisi, ad esempio, e il contraltare delle nuove proposte sociali o la conseguente migrazione verso nuovi mondi della (delusa) speranza non sono solo temi affrontati dai nuovi film indipendenti italiani, ma sono matrici intrinseche al fare cinema oggi.
La 18ª edizione di
Visioni Italiane, promosso dalla
Cineteca di Bologna e in programma al
Cinema Lumière (via Azzo Gardino, 65) dal 22 al 26 febbraio, chiarisce i termini fin dall’inaugurazione, mercoledì 22 febbraio: un reportage italiano di
Mirko Meloni dal primo nucleo della protesta, la Spagna di "
Indignados: come nasce una protesta"; le storie clandestine di "
Jeans e Martò", racconto di un’utopia dall’Etiopia di
Claudia Palazzi e
Clio Sozzani, o della Fabbrica dei clandestini sul confine nevralgico di Ventimiglia; "
Lo sbarco" di
Adonella Marena e
Dario Ferrario è invece quello di migranti molto particolari: sono mille italiani all’estero, imbarcati in una nave da Barcellona a Genova, per alzare la propria voce contro il degrado del nostro Paese, sulla scia dei Mille garibaldini.
Un inizio forte per
Visioni Italiane, che anche nel 2012 si presenta come contenitore importante che va al di là dello storico concorso (suddiviso nelle diverse sezioni per corto e mediometraggi di fiction, documentari e lavori che mettono le tematiche ambientali al centro del loro racconto), e si pone letteralmente con centro focale di una riflessione sul fare cinema (a Bologna, innanzi tutto, come sottolinea il titolo della sezione ormai classica dove trovano spazio le produzioni del nostro territorio): convegni (Lo sguardo degli autori, sul documentario italiano, che vedrà intervenire autori trasversali tra documentario e fiction come
Stefano Mordini,
Giuseppe Gagliardi e
Davide Ferrario), workshop (quest’anno incentrato sul diritto d’autore in ambito musicale e audiovisivo).
Fino ad arrivare ai giovanissimi, quelli delle scuole dell’Emilia-Romagna, ancora una volta tantissimi a partecipare al
Premio Luca De Nigris, indetto per il 14° anno, momento di entusiasmo indescrivibile per dei ragazzi che trovano nelle giornate del Premio il compimento di un lavoro che li ha impegnati magari per mesi: anche così si forma un pubblico di cinefili.
Cartellone composito, quindi, quello di
Visioni Italiane, che oltre a scegliere e premiare i migliori film in concorso, diventa vetrina per eventi speciali, produzioni importanti che in seno al festival trovano la loro naturale collocazione: è il caso delle produzioni della nostra regione come "
Ulidi Piccola Mia" di Mateo Zoni, (giovedì 23 febbraio, ore 20.15, vincitore del Bando di sostegno alla produzione della Cineteca di Bologna), "
I giorni della vendemmia" di
Marco Righi (venerdì 24 febbraio, ore 20), "
Il cacciatore di anatre" di
Egidio Veronesi (sabato 25 febbraio, ore 15), "
Cusutu n’coddu" di
Giovanni La Parola (Premio Nuove Arti della Fondazione
Del Monte; sabato 25 febbraio, ore 16); i lavori di
ZAPRUDERfilmakersgroup (organizzazione anti-commerciale dedita alla realizzazione in proprio di film indipendenti ed autoprodotti), che vedremo nella notte di sabato 25 febbraio, da mezzanotte e mezza in avanti.
E poi la testimonianza preziosissima del lavoro di un maestro sul set,
Ermanno Olmi:
Maurizio Zaccaro ha realizzato quello che è molto più che un backstage (del "
Villaggio di cartone", ultima fatica di Olmi) e ne ha ricavato il film "
Un foglio bianco", evento speciale per la serata di domenica 26 febbraio, alle ore 20.30.
Infine la musica, che di nuovo
Visione Italiane regala al pubblico della Cineteca, in un’intesa sempre più stretta tra espressività cinematografica e musicale: venerdì 24 febbraio, a mezzanotte e un quarto, protagonista uno dei musicisti di ricerca più interessanti del panorama nazionale, il sassofonista
Gianni Gebbia, nella doppia veste di regista (vedremo infatti il suo "
Asakusa No Brecht", road-movie musicale dal Giappone) e performer, con un concerto al termine del film; domenica 26 febbraio, alle ore 22.15, sigillo sul festival affidato a un’icona:
Freak Antoni e le sue sorprese musicali al termine dell’anteprima bolognese di "
Freakbeat", firmato da
Luca Pastore e anch’esso vincitore del Bando di sostegno alla produzione della Cineteca di Bologna.
16/02/2012, 16:13