GLI SFIORATI - Tanti personaggi in cerca di una storia
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Gli Sfiorati" è il secondo lungometraggio di
Matteo Rovere. Il film, tratto dal romanzo di
Sandro Veronesi e prodotto da
Domenico Procacci, cerca di portare all’attenzione del pubblico dei giovani il cinema d’autore e va considerato prima di tutto alla luce della difficoltà e del coraggio della proposta.
Rovere gira piuttosto bene e con apprezzabile coerenza, utilizzando anche con sapienza la dovizia dei mezzi tecnici a disposizione; raccontandoci dei suoi sfiorati, quelli nei quali almeno inizialmente non è difficile riconoscersi, non accetta facili compromessi e persegue rigorosamente la cifra stilistica che ha scelto.
L’intreccio è curato e funzionale, ma rischia di smarrirsi quando allarga il campo probabilmente per l’esigenza di raccontare troppo e non dimenticare nulla.
Il problema è ravvisabile proprio nella precisione dello stile dell’operazione che, riuscendo sempre a rimanere fedele a se stessa, risulta d’altro canto fredda e non facilita l’immedesimazione nei personaggi, così che anche il film stesso appare solo avvicinato dalla grazia e dal calore che gli “sfiorati” non raggiungono mai.
Quello che manca è non solo un’evoluzione dei personaggi ma un vero sviluppo drammaturgico che approda ad un finale troppo didascalico e sottolineato. Le vite dei protagonisti quindi, che siano giovani che hanno perso il senso del loro cammino, schizzati, perdigiorno depressi o playboy incapaci di lasciare il segno oltre il loro ruolo, rischiano di suscitare indifferenza o noia, nonostante gli interpreti sia ben diretti e riescano anche a mettere del loro (forse solo
Asia Argento risulta un po’ sopra le righe).
Il film sarà in sala dal 2 marzo tra le settanta e le ottanta copie, e sarà distribuito dalla stessa Fandango.
25/02/2012, 09:04
Giovanni Galletta