ADISA, ovvero i mille anni di storia del popolo rom
"E’ la storia di un viaggio fra le comunità Rom della Bosnia ed Erzegovina, che partito per documentare il presente, ha finito per assumere i caratteri di
un film storico": con queste parole Massimo D'Orzi racconta il suo ultimo lavoro, il documentario "Adisa o la Storia dei Mille Anni", che lo ha portato a Mostar, Sarajevo e nei villaggi bosniaci per incontrare i suoi protagonisti.
Con
molto tatto e molto rispetto, il documentario dà voce direttamente ai rom locali, che narrano delle loro tradizioni, dei loro costumi e della loro storia, dei loro problemi e di come la gente li vede e li vive. Il popolo rom è stato poco raccontato, e
ancor più raramente ha avuto – come invece accade in questo caso, o ne "
Io, la mia famiglia rom e Woody Allen", per fare un altro esempio –
l'occasione di parlare in prima persona.
Il tono è soffuso, le luci sono basse, il ritmo è lento.
Si entra nelle case della gente con molta discrezione, accompagnati dalla musica ipnotica che “affolla” i primi minuti del racconto per poi lasciare spazio alle parole e ai silenzi.
Adisa è il nome di un ragazzo intervistato, la cui visione del mondo e della vita è centrale nello sviluppo della narrazione.
L'ultima parte del documentario,
senza più parole ma solo con sguardi, immagini e la musica di una fisarmonica che ritorna, trasporta lo spettatore fuori dal tempo del racconto, lo fa ritornare delicatamente all'oggi, alle sue abitudini e alla sua quotidianità (così lontana da quella raccontata per oltre 70 minuti sullo schermo) al termine di
un viaggio coinvolgente ed emozionante.28/02/2012, 15:33
Carlo Griseri