Note di regia del documentario "Harraguantanamo"
Il lavoro è nato dall’incontro con Ilyess Ben Chouikha, all’inizio di aprile 2011. Io mi trovo a Lampedusa per un reportage. Ilyess è arrivato da pochi giorni come ‘harraga’. Da Anna, un’infermiera di Lampedusa in pensione, ha avuto in prestito un numero di cellulare italiano con il quale saremo in grado di comunicare nei giorni successivi. Rivedo Ilyess 24 ore dopo il nostro primo incontro a Cala Pisana, dove partono le navi che portano i ragazzi nelle tendopoli sul continente. Lo intravedo di nuovo, ma non riesco a parlargli, dopo altre 48 ore, dietro le inferriate della tendopoli di Trapani, quella che lui chiama “la sua Guantanamo.
Giulia Bondi