Libro/film: "E' nata una star?", Nick Hornby all'italiana
E' un testo brevissimo quello con cui Nick Hornby racconta la storia di "E' nata una star?", la scoperta di un segreto nella famiglia di Lynn, che una mattina trova nella buca della posta una busta della vicina di casa con dentro
una VHS porno in cui il protagonista - a sorpresa - è suo figlio Mark.
Si scopre così che il ragazzo è
dotato di un enorme membro che lo ha reso una star delle "luci rosse", e i due ignari genitori devono convivere con la novità. Un po' di sbigottimento, e poi la consapevolezza che di tanti mali possibili quello capitato loro non è poi così grave. Basta riuscire a prendere le cose per il verso giusto.
Il testo di "E' nata una star?" si conclude così, si legge in meno di un'ora e racconta quasi solo questo.
C'è ancora la riflessione del padre sul carattere ereditario di quella dote fisica (che lui non ha: chi potrebbe essere allora il responsabile?)
e la riunione di famiglia tra Lynn, sua sorella e sua madre che si perdono nei ricordi e nella commozione.
Trasportandolo al cinema,
Lucio Pellegrini ha dovuto quasi triplicarne lo sviluppo inventandone di sana pianta alcune parti.
E allora
aggiunge l'aspetto lavorativo dei due coniugi (la mamma Luciana Littizzetto è una maestra elementare, il papà Rocco Papaleo è impiegato dei tributi), e così
anche tutto l'aspetto investigativo sulla genesi del film, con la ricerca del chi e del dove il porno sia stato girato e il coinvolgimento di personaggi nuovi come la famiglia della fidanzata del figlio (Pietro Castellitto).
Lo scrittore britannico non ha imposto alcun obbligo agli sceneggiatori italiani, che sono riusciti a
non scadere in trivialità facili (che avrebbero portato la versione italiana in territorio opposti a quelli originali), ma
si scontrano con il "troppo" da inventare per ricavarne un lungometraggio.
E' facile dire che di Nick Hornby ce n'è uno solo, che
provare ad aggiungere a un suo testo è impresa improba per chiunque: tutto vero però, e quindi è inevitabile segnalarlo. Se i duetti tra Papaleo e Ninni Bruschetta fanno sorridere, e alcune situazioni nuove funzionano, infatti, sono perlopiù trascurabili rispetto al plot originale (tutta la parte sulla recita scolastica, ad esempio, compreso il rinfresco finale), che risulta alla fine annacquato e meno incisivo.
Il "trasloco" in Italia della storia funziona, meno le parti inventate che allungano una storia che proprio
nella sua brevità aveva la sua forza ed "E' nata una star?" avrebbe potuto (dovuto) essere un riuscito cortometraggio.
23/03/2012, 11:00
Carlo Griseri