C'ERA UNA VOLTA IN AMERICA - Capolavoro ritrovato
“C’era una volta in America” torna a Cannes a 28 anni dalla premiere. Il restauro è stato curato dalla Cineteca di Bologna, Laboratorio Immagine Ritrovata, in associazione con Andrea Leone Films, The Film Foundation e dalla Regency Enterprises e finanziato da The Film Foundation e Gucci con la supervisione di Martin Scorsese.
Il capolavoro assoluto di Sergio Leone e del cinema di tutti i tempi, è stato letteralmente ripulito nelle immagini, nei suoni, nel doppiaggio originale e nella colonna sonora. Un lavoro complesso che ha comportato un impiego di mezzi tecnologici d’avanguardia per un anno e un costo di 630mila dollari. La genesi di questa riedizione ha origini lontane. Anni fa quasi casualmente Andrea Leone si incontra a New York con Aarnon Milchan, il produttore del film.
"Sono orgoglioso di aver prodotto il più bel film della Storia", gli confessa il produttore. Da quel momento Andrea e sua sorella Raffaella, intestatari della Leone Production, incominciano a trattare con Milchan la cessione dei diritti del film di papà. La ottengono ma solo per l’Italia. "E’ come se un figlio fosse tornato a casa", commenterà Andrea Leone al momento della firma del contratto che sancisce l’assegnazione del capolavoro del padre ai suoi legittimi proprietari. I figli del regista avrebbero voluto ottenere i diritti della pellicola per tutta l’Europa ma, considerando l’ostruzionismo storico di Milchan, ottenerli anche se solo per l’Italia è già un grande successo. Vale la pena ricordare che
“C’era una volta in America”, nella sua edizione originale, era stato massacrato. Erano state tagliate quasi 2 ore di riprese e ricostruita la vicenda di Noodles in maniera consequenziale, cioè togliendo al film la sua stessa caratteristica di viaggio nella staffetta di ricordi della Storia americana dal proibizionismo al 1968. Un misero risultato commerciale fu la risultante del film ridotto in brandelli. I produttori non concepivano che un “gangster movie” avesse la durata di 3 ore e 40 minuti. D’altronde i tempi di “Titanic” di James Cameron erano ancora lontani da venire. Tuttavia Milchan ebbe poi la soddisfazione di riguadagnare anni dopo con la pubblicazione del dvd del film nella sua edizione curata da Leone e dal montatore Nino Baragli. Milioni e milioni di copie vendute nei megastore americani e il rilancio popolare di quel capolavoro. Una volta tornato a casa “C’era una volta in America” è stato, come detto, ricostruito. E vi sono stati reinseriti circa 25 minuti dei 40 che lo stesso Leone chiese a Baragli di tagliare. Si tratta dell’incontro tra Noodles-De Niro e il personaggio interpretato da Louise Fletcher, una delle parti più toccanti dell’intera vicenda che adesso rivive nel nuovo montaggio e che non è stata doppiata, solo didascalizzata, proprio perché manca il doppiaggio di quella parte nell’edizione originale. Ora “C’era una volta in America” ha una durata di 4 ore e 5 minuti. Verrà commercializzato in dvd con due format: uno a una cifra abbordabile e un altro in edizione deluxe con libro annesso. Andrea Leone sta trattando con Sky la messa in onda in contemporanea su un canale cinematografico della piattaforma satellitare e la proiezione del film in una quindicina di città italiane capozona. Sarebbe la prima volta in Italia. Prepariamoci ad emozionarci e a commuoverci ancora davanti a quel monumento della Storia del Cinema. Oppure a sentirci disarmati di fronte alla celebre battuta di De Niro quando gli viene chiesto. “Noodles, Cosa hai fatto in tutti questi anni? Sono andato a letto a presto”…
di
Fabio Santini
Fabio Santini, voce della radiofonia italiana, volto televisivo e giornalista di firma, ha vissuto "accanto” a Leone sin dall’uscita di “Per un pugno di dollari” nel lontano 1964. Ha studiato e poi seguito la genialità e la grandezza del regista sino alla sua morte, diventandone testimone riconosciuto a livello internazionale. Dal 1997, porta in giro per l’Italia il monologo teatrale “C’era una volta il Cinema – Viaggio dietro le quinte dei film di Leone”, acclamato dal pubblico e definito dalla critica “uno dei più importanti spettacoli teatrali italiani degli ultimi 20 anni”.12/05/2012, 12:55