REALITY - La conferenza stampa di Cannes
Si è svolta a Cannes questa mattina la conferenza stampa dell'unico film italiano in concorso, "Reality" di Matteo Garrone. Presenti con lui gli attori Nando Paone e Loredana Sinioli, gli sceneggiatori Ugo Chiti, Massimo Gaudioso e Maurizio Braucci, il compositore Alexander Desplat, il produttore Domenico Procacci e Paolo Del Brocco di Rai Cinema.
"Dopo Gomorra - ha esordito Garrone - all'inizio cercavo un soggetto che potesse essere all'altezza del successo del mio film precedente.
Mi sono poi reso conto che stavo andando incontro alla catastrofe, e ho iniziato a credere che questa piccola storia, ambientata a Napoli, potesse essere quella giusta. Un racconto semplice e senza troppe pretese".
"Ne ho parlato con i miei fidati co-sceneggiatori, e piano piano questa storia ha preso forma.
Non avevamo in mente alcuna critica alla televisione, se c'è va bene ma non era nostra intenzione, davvero. Questo film è anche un omaggio ai classici del cinema italiano: mi hanno fatto notare come ricordi un po' il primo Fellini, quello de "Lo sceicco bianco". Come tutte le altre volte,
ho girato il film in sequenza e poi - durante il montaggio - sono tornato a girare alcune scene: meno di altre volte, qui sono stato più fedele alla sceneggiatura originale, ma un po' è successo anche con Reality".
"Aniello Arena, il mio protagonista, non è qui presente perché sta finendo di scontare la sua pena in carcere. Recita in una compagnia teatrale all'interno del penitenziario, e lì l'ho scoperto. Abbiamo provato a portarlo a Cannes, ma il magistrato non gli ha dato il permesso di essere qui. Sconta 18-19 anni di prigione, e 12 anni fa ha iniziato a recitare. Lavorava sul set di giorno, e la sera ritornava in carcere: è felicissimo di sapere che il film sia a Cannes, e di aver così la possibilità di continuare a recitare".
"Credo che l'equilibrio tra fiaba e realtà sia il tratto distintivo maggiore di questo film. Il lavoro sulla musica è andato in tal senso", ha detto invece il compositore Alexander Desplat.
"Non mi sembra affatto un film timido - ha detto Procacci - anzi, mi sembra che abbia una voce anche "alta", non troppo diretta ma forte. E' un film inatteso dopo "Gomorra"? Può essere, ma non è un problema. Produrre un suo film dopo il successo del precedente per me è stato facilissimo!".
18/05/2012, 12:58
Carlo Griseri