"Mare Chiuso" - Un'attenta testimonianza dei drammi umani
Un altro ottimo lavoro “
Mare Chiuso” di
Andrea Segre e
Stefano Liberti, un'attenta testimonianza dei drammi umani dei nostri giorni dove l’uomo è protagonista, purtroppo ancora una volta in senso negativo.
Il documentario raccoglie le testimonianze dei sopravvissuti dei cosidetti "viaggi della speranza verso l'Italia" di uomini e donne e bambini in fuga dalla dittatura libica. Il film, naturale continuazione di "
Come un Uomo sulla Terra" del 2008, riporta alla luce gli accordi stipulati tra l'allora presidente del consiglio Silvio Berlusconi (pressato dall’alleato di governo a “stoppare” lo sbarco dei clandestini sulle nostre coste) e il dittatore libico Gheddafi: i profughi “catturati” prima dello sbarco in acque italiane venivano obbligati al rientro forzato in Libia dove ad attenderli c’erano stenti, torture e morte. Molti di questi respinti, circa duemila, che richiedevano asilo politico, non sono riusciti ad avere una speranza per il loro futuro in una terra senza guerre ed oppressioni. A distanza di qualche anno la Corte Europea dei diritti dell’uomo di Strasburgo ha condannato l’Italia per il suo comportamento, obbligandola anche ad un risarcimento.
Una storia inverosimile per certi versi, raccontata però con grande dignità dai sopravvissuti e ripresa con quel giusto distacco dal regista che, nell’epilogo finale, riaccende in noi la speranza sul rispetto dei diritti umani nel mondo. E’ il momento del bagliore positivo “from the dark to the light” (dal buio alla luce), come scritto da uno dei superstiti che con tanta tenacia e coraggio ha ottenuto che la verità venisse a galla. Una luce però che non riesce a cancellare un'amara e triste pagina di storia italiana.
02/06/2012, 12:33
Luca Corbellini